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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

Supera un tumore e s'iscrive a medicina. "So di poter dare molto ai pazienti"

La straordinaria storia di Giuseppina Conti, ventenne veronese, che il 4 ottobre saprà se avrà superato il test d'ingresso dopo aver un intervento di gastrectomia

La visibilità è scarsa, eppure in Brasile sono in corso le Paralimpiadi. Le storie di tutti gli atleti che partecipano a questo evento sono tutte straordinarie e mostrano come di fronte a delle enormi difficoltà si possa reagire con forza, diventando addirittura un'eccellenza. Proprio nei giorni della Paralimpiade, in Belgio è avvenuto il primo caso di eutanasia su un minore, affetto da una malattia in fase terminale. Fino ad arrivare più vicini a noi, a Giuseppina Conti, ventenne veronese, che di fronte a un tumore allo stomaco ha deciso di andare avanti e il 4 ottobre saprà se avrà superato il test d'ingresso per la facoltà di medicina.

Ci sono storie e storie. Ognuno, conoscendole, può farsi un'idea e magari immaginare come si sarebbe comportato in quelle situazioni. Qualcuno può anche avere la presunzione di giudicare chi è nel giusto e chi ha sbagliato. Chiacchiere da bar, nella maggior parte dei casi. Perché alla fine forse la cosa più importante è capire il perché di alcune decisioni. Cosa ha spinto un'atleta come Zanardi a vincere così tante medaglie pur non avendo le gambe e cosa invece ha spinto un minore a scegliere di farla finita. "L'eutanasia è una scelta estrema - ha dichiarato Giuseppina Conti all'Ansa - I dolori possono essere percepiti come insopportabili ma ci sono i medici pronti ad alleviarli. Credo che la vita sia altro. E quando si supera la malattia poi c'è la vita. Chi ha la possibilità di preservarla la vita, deve preservare questo dono".

Sempre all'Ansa, Giuseppina parla del suo caso. "Le decisioni le ho prese sempre io con molta determinazione anche nel processo di alimentazione. Momenti di caduta ci sono stati e ci sono. Sia da punto di vista psicologico che fisico. E il pensiero subito è andato a mio zio, Diego che, a 39 anni, si è attaccato alla vita e ha combattuto con tutte le sue forze una grande battaglia che purtroppo però ha poi perso. Grazie a lui, grazie alla sua determinazione, pochi mesi dopo la sua sconfitta, ho vinto la battaglia contro il cancro".

Un'esperienza che le ha cambiato la vita, tanto da spingerla ad iscriversi alla facoltà di medicina per tornare in ospedale un giorno, non più come paziente, ma come dottore. "So di poter dar molto ai pazienti, qualcosa in più di una semplice cura - ha concluso Giuseppina Conti - L'affetto e la speranza di poter vincere. La soluzione è imparare a vivere questa seconda nuova vita". Come il titolo del romanzo di Giuseppe Pontiggia "Nati due volte", la prima quando si viene al mondo e la seconda quando si deve convivere con la propria disabilità. Giuseppina infatti ha dovuto subire a causa della malattia un intervento di gastrectomia, ovvero l'asportazione dello stomaco.

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