rotate-mobile
Cronaca

Operazione antimafia delle Fiamme Gialle, sequestrati beni per 1,5 milioni di euro

Posti sotto sequestro quote societarie, veicoli e somme di denaro riconducibili ad un imprenditore reggino operante nel Veronese nel settore dell'autotrasporto

Questa mattina, 11 febbraio, i finanzieri di Verona hanno proceduto al sequestro del patrimonio societario e delle disponibilità economiche riconducibili, anche per il tramite dei familiari, ad un imprenditore reggino da tempo stabilitosi e operante nel Veronese nel settore dell’autotrasporto. Il valore complessivo del sequestro è di circa un milione e mezzo di euro ed è stato compiuto nell'ambito di più ampie investigazioni economico-patrimoniali eseguite per contrastare tentativi d'infiltrazione mafiosa nell'economia legale e delegate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, retta dal procuratore Giovanni Bombardieri. In particolare, questo sequestro è una misura di prevenzione patrimoniale disposta dal tribunale reggino su richiesta della locale Dda (Direzione Distrettuale Antimafia). L'autorità giudiziaria calabrese ha ritenuto infatti solidamente fondato il quadro investigativo delineato dal nucleo di polizia economico-finanziaria scaligero.
Tra i beni oggetto di sequestro ci sono tutte quote di una società con sede legale nella provincia di Reggio Calabria attiva nel trasporto merci su strada in provincia di Verona, nonché l'intero compendio aziendale composto da oltre 30 veicoli (per lo più autoarticolati) per il trasporto e la movimentazione di merci.
Le Fiamme Gialle di Verona hanno anche sequestrato le somme di denaro depositate su conti correnti bancari riconducibili all'imprenditore e ai suoi stretti congiunti.

Le vicende alla base del sequestro si ricollegano alle indagini che nel settembre scorso avevano portato i finanzieri a sequestrare quasi 3 milioni di euro ad un parente del destinatario del provvedimento odierno.
La Guardia di Finanza scaligera ha rilevato la ripetizione nel tempo di numerose condotte anti-sociali dalla "pericolosità" elevata. Condotte desunte anche da una serie di condanne passate in giudicato per gravi reati, come la ricettazione e la bancarotta fraudolenta. E agli occhi dei Baschi Verdi veronesi è apparsa evidente l'incoerenza tra il patrimonio posseduto ed redditi dichiarati dell'imprenditore, con una sproporzione complessiva di oltre 850mila euro. Tali elementi li hanno portati a chiedere alla Procura reggina l'applicazione della più stringente normativa di prevenzione antimafia, così da giungere in tempi brevi al consistente sequestro, finalizzato alla definitiva confisca a favore dello Stato.

L'importante operazione odierna da un lato testimonia l'efficacia dell'azione di contrasto nei confronti delle organizzazioni criminali e dei soggetti abitualmente dediti a vivere nell’illegalità e dimostra la capacità di colpirli nel cuore dei propri interessi economici, restituendo alla collettività i beni illecitamente accumulati. Dall'altro lato, però, vi è l'ennesima conferma che la criminalità ricerca anche nel Veronese ogni forma di investimento e di dissimulazione delle proprie disponibilità economiche. Resta pertanto molto elevato il livello di guardia delle Fiamme Gialle scaligere, soprattutto in questo particolare periodo storico di congiuntura economica generata dalla crisi pandemica. Le attività illecite, infatti, rischiano di inquinare il tessuto produttivo sano e di alterare le regole di leale concorrenza, danneggiando gli operatori onesti.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operazione antimafia delle Fiamme Gialle, sequestrati beni per 1,5 milioni di euro

VeronaSera è in caricamento