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Cronaca San Zeno / Viale Cristoforo Colombo

Maxi operazione dei finanzieri: sequestri per 3 milioni di euro, perquisizioni anche a Verona

Arrestato un imprenditore accusato di bancarotta fraudolenta: sequestrate 15 auto

I militari della guardia di finanza di Bologna, in collaborazione con il comando provinciale di Foggia, riferiscono di aver eseguito su disposizione del Gip del locale Tribunale Dott. Domenico Truppa, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore residente in provincia di Foggia e classe 1959. Quest'ultimo è ritenuto responsabile dai finanzieri di "bancarotta fraudolenta" e di plurimi reati fiscali, in concorso con altre quattro persone denunciate a piede libero.

Contestualmente alla misura cautelare e ai sequestri, la guardia di finanza riferisce che sono state eseguite anche numerose perquisizioni locali in provincia di Foggia, Venezia, Verona, Treviso, Rovigo e Cosenza. In particolare, nel corso delle attività, i finanzieri spiegano di aver rintracciato a Treviso ed arrestato un soggetto indagato nell’ambito dell’operazione odierna, sul quale pendeva un ordine di carcerazione per reati connessi al traffico di stupefacenti.

Nell'ambito dell'operazione, la guardia di finanza spiega di aver disposto il sequestro preventivo di 15 auto e somme fino all’ammontare di 1.956.721 euro, quale provento del presunto reato di bancarotta, ma anche il sequestro preventivo per equivalente di beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie fino all’ammontare di 1.075.952 euro. Una cifra pari al valore delle somme che i finanzieri ritengono essere state sottratte al pagamento delle imposte.

Le indagini eseguite dal nucleo di polizia economico finanziaria di Bologna, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bologna, nella persona del dott. Nicola Scalabrini, avrebbero consentito di far luce sulle vicende relative al fallimento di una società operante nel settore della compravendita di autovetture ed altri beni, affermata nella zona di Cerignola e la cui sede è stata successivamente trasferita a Bologna. I finanzieri riferiscono che gli approfondimenti svolti avrebbero permesso di delineare «numerose condotte illecite poste in essere dal principale indagato che, nell’arco di circa cinque anni, si sarebbe reso responsabile non solo di reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e per operazioni dolose ma anche dei reati di natura tributaria di dichiarazione infedele, omessa presentazione di dichiarazioni fiscali e distruzione di documentazione contabile».

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