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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Il governo Conte si riunisce per nuove norme dopo l'epifania: il Veneto cambia colore?

Le ipotesi vanno dall'Italia rossa nel weekend, al rafforzamento della zona gialla, mentre tra le Regioni più a rischio vi è il Veneto. La deroga della "visita a casa" si esaurisce il 6 gennaio

Nella mattinata di oggi, domenica 3 gennaio, è stata convocata una riunione tra il premier Giuseppe Conte ed i capidelegazione della maggioranza. Il tema è quello dell'emergenza coronavirus e delle relative misure previste per il contenimento del contagio. Questo soprattutto in vista della scadenza del 6 gennaio, quando il periodo natalizio sarà alle spalle e con esso anche l'alternanza di giorni "rossi" (prefestivi e festivi) ed "arancioni" (feriali), disposta dal cosiddetto decreto-legge "Natale" appunto per l'arco temporale che va dal 24 dicembre fino all'epifania.

Come cambieranno le regole in Italia a partire dal 7 gennaio? In teoria tutte le Regioni dovrebbero da giovedì ritrovare il proprio "colore", cioè di fatto la zona gialla ovunque tranne che in Abruzzo (arancione). In realtà è però assai evidente che qualcosa stia bollendo in pentola e, in merito, circolano diverse indiscrezioni. La riunione di oggi, cui partecipano anche il ministro Francesco Boccia, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il coordinatore del Cts Agostino Miozzo, il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro e il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, è un chiaro segnale.

Il Veneto verso la zona arancione o rossa?

Tra le ipotesi che si stanno facendo in queste ore, vi è quella di una possibile nuova stretta da parte del governo. Anzitutto va però ricordato che di per sé il meccanismo del cambio di fascia di rischio per le singole Regioni, potrebbe sortire già degli effetti a partire dal prossimo monitoraggio che avverrà venerdì 8 gennaio. La Regione Veneto non se la passa benissimo, con l'ultimo monitoraggio che le assegnava un indice Rt pari a 1,08. Il valore di soglia critica è Rt a 1,25 ed è quindi evidente come la zona arancione, o quella rossa addirittura, non si possano affatto escludere per il Veneto, a partire però eventualmente da domenica prossima con il ministro Speranza chiamato venerdì a firmare una nuova ordinanza. Tra le altre Regioni fortemente a rischio vi sarebbero Calabria e Liguria, seguite subito dopo da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche.

La zona gialla "rafforzata"?

A prescindere in ogni caso dai dati epidemiologici riferiti alle singole Regioni, vi sono però diverse altre considerazioni da fare. Il governo, infatti, starebbe lavorando su un doppio fronte: da un lato l'idea di apportare qualche modifica ai 21 parametri che stabiliscono il livello di rischio di ciascun territorio e, dunque, l'eventuale cambio di fascia, da zona gialla ad arancione o rossa, per ciascuna Regione. In tal senso potrebbe essere abbassato il valore di "soglia critica" dell'indice Rt, ad oggi come visto fissato a 1,25, così come più in generale potrebbe essere resa più severa l'applicazione complessiva dei 21 parametri e, dunque, più facile il "cambio di colore" per le singole Regioni.

Dall'altro lato, tuttavia, sarebbe in corso di valutazione anche un "rafforzamento" della stessa zona gialla. Sul tavolo vi sono ipotesi quali il divieto di mobilità tra Regioni diverse anche se appartenenti all'area gialla, o addirittura la restrizione sugli spostamenti potrebbe riguardare la mobilità tra Comuni interni alla stessa Regione. Vi è poi il grande tema delle attività legate al settore della ristorazione: alcuni rumors parlano dell'ipotesi anche per la zona gialla di una nuova stretta su tali attività che, anche nelle stesse Regioni gialle, potrebbero vedersi costrette ad operare solo tramite il servizio d'asporto o di consegna a domicilio. Tra le altre ipotesi che il governo starebbe valutando, vi è poi quella di istituire solo durante i giorni festivi e prefestivi la zona rossa in tutta Italia, salvaguardando così la differenziazione per fascia di rischio e connesse misure solo durante le giornate feriali.

Visita a casa e piccoli Comuni, proroga o stop?

Il Dpcm attualmente in vigore scade ufficialmente il 15 gennaio, mentre con il 6 gennaio si esauriranno gli effetti del decreto-legge "Natale". Bisogna dunque evidenziare come da giovedì 7 gennaio non saranno più valide le deroghe per fare la "visita a casa", così come quella prevista in zona arancione per i "piccoli Comuni" sotto i 5 mila abitanti e relativa agli spostamenti entro i 30 chilometri. Si tratta infatti di misure che erano state disposte solo per il periodo dal 24 dicembre 2020 fino al 6 gennaio 2021, ma da giovedì o verranno in qualche modo riproposte e prorogate dal governo, oppure decadranno in automatico (non senza creare parecchia confusione nei cittadini, temiamo).

Resta il fatto che, se non già questa sera, è assai probabile che il governo Conte nelle prossime 48 ore decida e presenti ufficialmente un nuovo provvedimento. Si tratti dell'ennesimo Dpcm, o di un altro decreto-legge, l'obiettivo sarà evidentemente quello di ridisegnare i nuovi contorni della vita quotidiana dei cittadini, nell'Italia ancora una volta divisa dai "colori" anche in questo 2021 che, sul tema, appare fatalmente assai somigliante all'anno appena conclusosi.

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