Un altro capitolo per la saga Glaxo. Dopo il tavolo nazionale a Roma tra rappresentanze sindacali, dirigenze Glaxo e l'azienda Aptuit che dovrebbe rilevare il centro ricerche, per martedì, alle 10, sarà convocato un tavolo provinciale tra la stessa azienda statunitense e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, e Ugl. E non mancano le proposte che unitamente alla Cisl i ricercatori porteranno a contropartita della possibile salvaguardia del settore ricerca.
Quello che rileva il rappresentante Rsu e ricercatore, Francesco Crespi è che "
si dà ormai per assodato che il centro ricerche si trasformerà in polo di semplice sviluppo di farmaci per conto terzi. L'eccellenza Glaxo quindi abbandonerà il settore che da vent'anni la vede leader nel mondo". Una situazione, quella dei ricercatori Glaxo, che potrebbe migliorare a fronte della proposta Cisl sul conferire a Verona una parte del lavoro che, attualmente, si sta portando avanti solamente in Cina, negli stabilimenti di Shanghai. Spiega Crespi: "In Asia non si è operato sui tagli e si continua ugualmente a fare ricerca nel comparto che da noi era il più avanzato, quello delle neuroscienze.
Noi martedì proporremo di trasferire una quota del lavoro qui da noi, per consentire ai nostri cervelli di continuare a compiere quelle ricerche di base sulle malattie di neurogenerazione e neuroinfiammazione".
Un'alternativa che potrebbe interessare Aptuit e che potrebbe sostituire il piano iniziale sull'accordo tra enti pubblici e aziende private che col tavolo nazionale era stato già preventivato. Intesa che se prima faticava ad esistere, è stata totalmente messa fuori discussione dal ministro Maurizio Sacconi in persona per la mancanza di finanziamenti disponibile da parte della Regione Veneto.
Una collaborazione esclusiva tra privati quindi, con la Glaxo che potrà commissionare alla Aptuit alcuni studi neuroscientifici. Sotto il profilo occupoazionale, il pericolo per i tagli sembra essere passato ma resta ancora il dubbio sull'eventuale "reindirizzamenti" di alcuni di loro. Per ora il Governo italiano non considera, nè trae spunto, dalle misure anticrisi che in Inghilterra hanno permesso alla divisione principale Glaxo di mantenere aperte le mille posizioni lavorative dei propri ricercatori grazie alla riduzione delle tasse decisa dal Governo inglese.