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Cronaca

Glaxo, dall'Universit un'idea per la ricerca

Mazzucco: "Creiamo un centro di noanotecnologie in ambito biomedico"

Un centro di nanotecnologie in ambito biomedico di valenza regionale. È il rettore dell’Università di Verona Alessandro Mazzucco ad aprire all’idea a sostegno dei ricercatori della Glaxo, dopo l’annuncio della chiusura del centro ricerche. La proposta è stata inviata via lettera al governatore Giancarlo Galan e al sindaco di Verona Flavio Tosi.

“All’interno del centro ricerche si è costituita una serie di competenze importanti – ha detto il rettore -: un capitale unico che non si deve smembrare, né convertire ad altre finalità. Il suo valore deve essere mantenuto integro, se queste menti si disperdessero, si perderebbe per sempre quella esclusiva massa critica e quella competenza internazionale che ne fanno un patrimonio esclusivo”. I costi che coprirebbero tale operazione non sarebbero banali e pertanto occorrono finanziatori in grado di credere in questo progetto. Per questo motivo Mazzucco intende coinvolgere il governo nazionale e regionale. “Perché non rispettare la vocazione del centro di ricerche Glaxo utilizzandolo per insediare in esso o attorno ad esso un centro di nanotecnologie in ambito biomedico? – si chiede Mazzucco - Sarebbe questa una scelta totalmente coerente con le competenze del Centro di ricerca Glaxo e con i grandi potenziali scientifici esistenti nei settori della biologia molecolare, delle biotecnologie, delle scienze mediche di cui, centrate attorno alle sue Università, gode la Regione Veneto e che costituirebbero un nuovo polo trainante per il Paese”.

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