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Stevanin «non è più "il mostro"». Richiesta di permessi premio per uscire dal carcere

Il "killer di Terrazzo" verrà sottoposto ad una nuova perizia psichiatrica

«Stevanin non è più "il mostro" ma un uomo che sta pagando il suo conto con la Giustizia». A sostenerlo è Francesco D’Andria, il legale difensore di Gianfranco Stevanin, condannato all'ergastolo per sei omicidi di donne, di queste molte prostitute, commessi ormai 25 anni fa. Come riferisce il Corriere del Veneto, il legale milanese e il suo assistito sarebbero in procinto di chiedere al magistrato di Sorveglianza un permesso per poter uscire dal carcere almeno qualche ora. Vi era stata un'unica circostanza nella quale Stevanin era potuto uscire dalle mura carcerarie, per recarsi cinque anni fa, scortato, a visitare la tomba della madre.

Oggi il ragionamento è però diverso, non si tratta qui di richiedere un permeso per un'occasione speciale, ma in quanto riconoscimento del "mutamento" che l'esperienza della detenzione avrebbe indotto nell'uomo Gianfranco Stevanin. Insomma, la pena dovrebbe servire a riabilitare il reo, e, sostiene il legale di Stevanin, nel suo caso «il percorso penitenziario l’ha profondamente cambiato. Non chiediamo la luna, ma solo dei permessi premio che consentano a Gianfranco di andare in una comunità, con tutti i controlli del caso, a svolgere piccoli lavori».

Ad ostacolare la richiesta vi è però la relazione "psichiatrica" stilata dai tecnici del carcere di Bollate dove attualmente Gianfranco Stevanin è rinchiuso. Definito «un detenuto modello», nella relazione viene però altresì consigliata la «prosecuzione del trattamento intramurario», poiché gli stessi tecnici non paiono aver rilevato quella che definiscono «una rivisitazione critica» degli «enormi reati commessi», sottolineando il «disturbo parafilico» che avrebbe in passato condizionato l'agire di Stevanin, senza dunque escludere in modo esplicito che possa condizionarne ancora quello attuale.

Analisi quest'ultima che il legale difensore di Stevanin non si sente affatto di condividere, e proprio per questo prima di avanzare la richiesta dei "permessi premio", Gianfranco Stevanin ha accettato di essere sottoposto ad una nuova perizia psichiatrica tesa a dimostrare se oggi, a 59 anni suonati, molti dei quali trascorsi in carcere, il "Landru della Bassa" possa essere ancora considerato un pericolo o meno. Una volta ottenuto il responso, resterà da capire cosa deciderà il giudice e, nel caso venga concessa fiducia al "serial killer di Terrazzo", si tratterà di capire quale comunità eventualmente sarebbe disposta ad accettarlo anche solo per qualche ora al giorno. L'appello del legale D'Andria è stato in queste ore rivolto alla comunità di Don Antonio Mazzi, la stessa che ospitò Fabrizio Corona.

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