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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Giallo nel Camuzzoni, pistole da killer ritrovate in canale

Al vaglio della scientifica i controlli con il Ris di Parma. Erano predisposte per il silenziatore

Un ritrovamento di due armi da fuoco “da killer” nel canale Camuzzoni e il sequestro di una pistola in mano a due ventenni moldavi alla stazione dei treni di Porta Nuova. Due episodi a distanza di poche ore, mentre nel centro città imperversavano i festeggiamenti di Carnevale, e che appaiono distinti ma “inquietanti” agli occhi dei carabinieri del reparto investigativo di Verona. Il primo intervento, venerdì scorso verso le 13, ha portato all'arresto di due cittadini moldavi per porto abusivo d'armi. Il più vecchio dei due, un 24enne, era arrivato da Milano per consegnare ad un connazionale di 18 anni, residente a Verona, una pistola carica calibro 9.

A muovere i militari del nucleo investigazioni scientifiche, ventiquattrore dopo, è stato invece il ritrovamento di due pistole contenute in un sacchetto nel canale Camuzzoni, durante il recupero ittico, a cadenza annuale, della polizia provinciale. “Gli agenti se ne sono accorti per un bagliore sul fondo del fiume- commenta il comandante della scientifica, Alberto Veronese-. Quando ci hanno chiamato abbiamo portato in laboratorio le due armi e in entrambi i casi la provenienza è risultata sconosciuta. Una di esse, una Walther PP da 9mm, aveva la canna filettata per alloggiare un silenziatore, mentre l’altra, un revolver Smith&Wesson 38 Special, era avvolta in un nastro telato simile allo scotch da pacchi, che fungeva da rudimentale silenziatore per attenuare lo scoppio al momento dello sparo”. Dentro al sacchetto di plastica anche 90 proiettili, 50 dei quali prodotti artigianalmente per accorciare la lunghezza normale del bossolo.

“Chiunque fosse il proprietario, voleva disfarsene- continua il tenente Veronese- e aveva una competenza tecnica da armaiolo. Ciò che ci ha sorpresi è stato lo stratagemma per silenziare il revolver. La tela avvolgeva la canna e il tamburo, per evitare la fuoriuscita dei gas di scoppio allo sparo”. Un rinvenimento molto importante e allo stesso molto “inquietante”, sottolineano dai laboratori della scientifica. Spiega Veronese: “Solitamente le armi con canna filettata sono in uso alle forze dell’ordine e ai militari, ma, evidentemente, gettate nel canale da qualche malvivente. Abbiamo appurato ancora una volta che, ad oggi, esistono armi utilizzate nell’illegalità che possono essere particolarmente pericolose e, allo stesso, tempo, che ci sono persone che hanno disponibilità materiale di questo tipo di pistole”. Il prossimo passo sarà quello di far passare tutte e tre le armi per i laboratori del Ris di Parma, per le prove balistiche: “Dobbiamo portarle nei laboratori specializzati- spiega il capitano Francesco Milardi- per verificarne lo stato e la possibilità di sparo. Una volta effettuato le prove al poligono riusciremo a capire se le pistole sono state utilizzate per eventuali delitti e fatti di sangue”.

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