Ivana Spagna madrina del Gay Pride. Tosi: "Non è il comune a dare l'autorizzazione"

"Il Comune di Verona non ha concesso alcuna autorizzazione al Gay Pride perché, per legge, non gli compete né autorizzare le manifestazioni né vietarle. Le autorizzazioni vengono rilasciate dalla Questura e il Comune ha unicamente il compito di verificare se il percorso della manifestazione crei intralci alla circolazione oppure se, nel percorso o nelle Piazze richieste, non siano state precedentemente richieste e autorizzate altre manifestazioni. Stupisce, comunque, che in un Paese democratico come il nostro vi sia ancora qualcuno che, come avviene solo nelle dittature, sulla base delle proprie personali opinioni o convinzioni, pretenda di vietare l'espressione delle opinioni degli altri anche quando manifestate in modo pacifico e non violento". È lo stesso sindaco Flavio Tosi a provare a smorzare le polemiche sul Gay Pride che si terrà a Verona il prossimo 6 giugno. Negli ultimi giorni infatti la discussione dell'evento si è accesa anche all'interno della giunta comunale, con la presa di posizione di alcuni consiglieri e di altre personalità politiche. 

Intanto però l'organizzazione della manifestazione prosegue e, dopo l'annuncio della presenza di Stuart Milk, consigliere di Obama per i Diritti Civili, viene comunicato il nome della madrina dell'evento, che sarà la cantante Ivana Spagna. L'artista originaria di Valeggio sul Mincio si esibirà sul palco del Pride del Nord-Est: la sua ultima canzone, "Baby don't go", vede nel video musicale la presenza di tre drag queen e sarà la sigla ufficiale dell'evento. Ivana, da sempre schierata in appoggio al mondo LGBT, aveva dichiarato ai microfoni della radio Romeo in Love: "Baby don't go è un tributo naturale al mondo LGBT, e io mi sento parte di questo mondo"