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Cronaca

Furto da 54mila euro in una gioielleria del centro, 3 arresti

La polizia alla ricerca di altri tre membri della banda composta da colombiani e messicani

Un colpo ad una gioielleria del centro storico, in piazza Erbe, per un bottino da 54mila euro risalente a otto mesi fa. Ora la svolta delle indagini. Sono sei pregiudicati, tre arrestati, due latitanti e uno da identificare, che la Squadra mobile di Verona ha nel mirino fin dalla denuncia dei titolari della gioielleria Gabria Piazzi, del 15 aprile scorso. I malviventi sono entrati nel negozio durante la mattina e, distraendo la commessa, sono riusciti a rubare un anello con un diamante da 3,6 carati, esposto in vetrina. Valore sul mercato: 54mila euro.

Una banda “organizzata e meticolosa”, secondo quanto riportato dagli agenti della polizia, composta da messicani e colombiani e che, compiuto un furto, si spostava tra il nord e centro Italia, alla ricerca di altri obbiettivi. Il modus operandi era ormai collaudato: prima entrava una coppia, uomo e donna, per distrarre la commessa su alcuni gioielli in vendita e farle aprire la vetrina, poi entrava una seconda coppia che oscurava la visuale e permetteva ad un quinto di avvicinarsi all’anello e intascarselo. All’esterno del negozio l’ultimo complice faceva da “palo”.

La vera svolta delle indagini è avvenuta grazie ai filmati delle due videocamere in funzione nella gioielleria, una puntata sulla vetrina e la porta d’ingresso e l’altra sul bancone della commessa. Dalle riprese sono stati identificati i cinque sesti della banda e in manette, per ora, sono finiti due pregiudicati messicani Manuel Garda Gutierrez, 32 anni, Carlos Carillo Santiago, di 29, e Rita Elsa Garzon Chavez, colombiana di 50. L’operazione a Verona è stata condotta assieme al reparto Squadra mobile di Bologna, che sta continuando le indagini per arrivare ai due latitanti, tra cui l’esecutore materiale del furto, e l’unico complice che manca all’appello, ancora da identificare. L’arresto è avvenuto nel capoluogo emiliano, dove la banda aveva il suo quartier generale e nel quale avevano compiuto altri furti. I tre sono stati condotti ieri al carcere bolognese di Dozza con l’accusa di concorso in furto aggravato.

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