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Cronaca Legnago / Via XX Settembre

Furti nelle caserme: ex maresciallo dovrà risarcire 800mila euro all'amministrazione militare

Antonio Anzillotti è già stato condannato penalmente per furto di materiali dalle caserme di Zevio, Legnago ed Este e ora è stata confermata anche la pena pecuniaria, che comprende il valore della merce rubata e il danno d'immagine

Furto militare aggravato: questa la condanna per l'ex maresciallo Antonio Anzillotti, residente nelle provincia di Rovigo, applicata dal tribunale di Padova, prima, ma anche da quello di Verona poi. Nel 2007, da maggio a settembre, dai depositi del Genio guastatori Folgore di San Vito di Legnago, Zevio e Este, sparirono ingenti quantità di materiale ferrose, bobine di filo elettrico, materiali da ponte e alluminio per ponteggi. Anzillotti fu considerato la mente dietro a questi furti, che non possono essere stati compiuti dall'ex militare, visto che la refurtiva è stata poi caricata su un camion, ma da terze parti. Ora, come riporta L'Arena, dopo le condanne penali arrivate tempo fa, la Corte dei Conti ha stabilito che il maresciallo dovrà risarcire all'amministrazione militare 807.351 euro, così ripartiti: 615.694 euro per i materiali sottratti e 191.657 euro per danno d'immagine.

L'amministrazione militare aveva richiesto un risarcimento danni per lesione d'immagine di ben un milione e 800mila euro, ma il tribunale contabile ha ridotto questa quota a meno di 200mila euro, tenendo conto che l'unico soggetto condannato per i reati è l'ex maresciallo Anzillotti.

A livello penale, la procura militare di Padova, oltre al reato di furto militare aggravato, aveva nel 2007 contestato all'uomo anche il reato di simulazione di infermità aggravata, in quanto nei giorni dei furti si era dichiarato malato e non si era recato al lavoro, e anche la truffa militare pluriaggravata. Per il furto di materiali ferrosi, Anzillotti patteggiò in continuazione 8 mesi e 10 giorni nel 2010. Per i reati compiuti nel veronese, la Cassazione confermò la condanna del tribunale di Verona, emessa nel 2009, che fissava un periodo di detenzione di 2 anni e 7 mesi.

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