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Cronaca San Giovanni Lupatoto / Via Cesare Battisti

Sente rumori sospetti arrivare dal bar e chiama il 113: un ladro in manette

Ha udito uno strano baccano che proveniva dal Baraonda di San Giovanni Lupatoto e ha ben pensato di avvisare la polizia: in tre infatti stavano cercando di penetrare nell'esercizio con piede di porco e sega

La segnalazione di un cittadino si è rivelata ancora una volta preziosa per le forze dell'ordine, che sono riuscite a sventare il furto ad un locale e ad acciuffare uno dei tre malviventi che lo stavano per mettere a segno. 
Erano da poco passate le 3.30 di lunedì, quando un residente ha udito strani rumori provenire dal Bar Baraonda, all'incrocio tra via Cesare Battisti e Strada Rodigina, nel comune di San Giovanni Lupatoto. Forti colpi, come se qualcuno stesse usando un martello o un qualcosa di simile, e il suono di una sega intenta a compiere il suo dovere, provenivano dal retro dell'esercizio e il cittadino ha pensato che fosse il caso di avvertire il 113 dell'accaduto. 

Sul posto è stata inviata quindi una pattuglia della Squadra Volanti, che si è tenuta in contatto telefonico con la sala operativa e l'uomo che gli aveva allertati, che forniva loro tutte le indicazioni possibili. Giunti sul retro del locale, i poliziotti hanno notato due uomini che scendevano dal tetto, aiutati da una terza persona: alla vista delle forze dell'ordine i tre si sono dati alla fuga, ma mentre i primi due sono riusciti a far perdere le proprie tracce, l'ultimo ha cercato di mimetizzarsi nell'area verde retrostante, venendo infine scoperto. 
A terra sono stati trovati un piede di porco di medie dimensioni e una lama apposita per i metalli: i malviventi avevano cercato di tagliare le inferriate del bar, senza però riuscire a creare un varco, per poi tentare vanamente di infrangere il vetro di una finestra. L'esercizio quindi non ha subito danni particolari e l'uomo, trovato in possesso dei documenti, è stato portato in Questura. 

Si trattava di un cittadino romeno del 1976, S.T., incensurato e senza fissa dimora, che nella stessa mattinata di lunedì ha risposto all'accusa di tentato furto aggravato in concorso presso il tribunale di Verona: convalidato l'arresto, il 40enne è stato condannato a 5 mesi e 10 giorni, con una multa da 200 euro, potendo però godere della sospensione della pena. 

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