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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via Cappello

Si finge un'altra persona per rubare un paio di auricolari: ventenne arrestato

Era entrato nel negozio ben vestito e con un'aria da bravo ragazzo, ma in realtà era lì per taccheggiare dagli scaffali. Fermato dal personale, ha esibito un documento d'identità falso

A volte le apparenze ingannano, come dimostrano fin troppo speso i casi di truffa smascherati dalle forze dell'ordine. Si era presentato presso la FNAC di via Cappello ben vestito, indossando anche la cravatta. Nessuno avrebbe mai potuto sospettare che quel ragazzo avesse, non solo un’altra indole rispetto a quella mostrata, ma anche un’altra identità rispetto a quella riportata sulla carta d’identità che aveva con sé. Peccato che il 20 enne non aveva fatto i conti con la professionalità della direttrice del negozio che, non appena gli addetti alla sicurezza le hanno fatto notare che il giovane ben vestito e dai modi cortesi non era altro che un taccheggiatore, ha subito cercato di informare i suoi familiari perché aveva con sé una carta d’identità intestata a un 17enne moldavo. La direttrice però, non riuscendo nel suo intento, ha chiamato i carabinieri.

L'IDENTIFICAZIONE - I militari dell’Arma sono arrivati sul posto e hanno fatto i dovuti accertamenti riguardanti la vera identità del ragazzo che, anziché essere un moldavo di 17 anni, è risultato essere un 20 enne della provincia di Verona, già conosciuto ai carabinieri. A quel punto i carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia di Verona hanno proceduto al suo arresto per furto aggravato e per falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri; infatti anche ai militari dell’Arma il giovane aveva esibito lo stesso documento presentato alla direttrice. C.P., dopo la convalida dell’arresto, è stato accompagnato in regime di arresti domiciliari presso la sua abitazione da cui partirà nella mattinata del 27 novembre per raggiungere il Tribunale di Verona e rispondere dei reati contestatigli. I militari nel frattempo stanno indagando su come quella carta d’identità sia finita nelle sue mani, visto che anche durante l’udienza di convalida l’arrestato non ha voluto fornire alcuna spiegazione.

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