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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Peschiera del Garda / Viale Stazione

Furti di rame, quattro uomini arrestati della Polizia Ferroviaria di Verona

Asportavano il metallo lungo le ferrovie e poi lo rivendevano da "rottamai" di fiducia. Sono ritenuti responsabili di 18 colpi e i danni economici da loro provocati ammontano a circa 300mila euro

Associazione a delinquere e furto aggravato in concorso per ben 18 colpi messi a segno tra il settembre 2016 e l'aprile del 2018 in Veneto, Lombardia e in Friuli Venezia Giulia. Per questo sono stati arrestati tre uomini e un quarto risulta latitante, ma gli agenti della Polizia Ferroviaria di Verona hanno assicurato che per il quarto arresto non si dovrà attendere molto.
Gli arrestati sono un rumeno dell'89, iniziali I.B.C., un kossovaro dell'88, iniziali L.R., e un italiano del '46, iniziali G.T.. Il quarto uomo da arrestare è un albanese del '77, iniziali A.Z.. Tutti e quattro vivevano in provincia di Bergamo e proprio nel carcere bergamasco sono stati rinchiusi, tranne il 72enne italiano per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Gli arresti sono scattati lunedì scorso, 12 novembre, e sono stati ordinati dal Tribunale di Verona in seguito ad una lunga e puntigliosa indagine sviluppata dalla Squadra Rame del settore di Polizia Giudiziaria della Polizia Ferroviaria di Verona. Indagine finalizzata a contrastare i furti di rame a danno delle ferrovie. Si tratta di furti che destano allarme anche a livello europeo per le pesanti interruzioni nel servizio pubblico dei trasporti.

Indagine della Polizia Ferroviaria di Verona sui furti di rame

L'operazione della Polizia Ferroviaria è andata a buon fine grazie all'installazione, richiesta dagli agenti e attuata da Rfi, di un allarme che ha permesso di stabilire il momento esatto in cui venivano compiuti i furti. I colpi erano organizzati di notte e i ladri cercavano di portarsi via i cavi di rame chiamati "red". L'asportazione di questi cavi non avrebbe interrotto la circolazione ferroviaria, ma avrebbe manomesso soltanto il riscaldamento dei cambi dei binari, che quindi si sarebbero ghiacciati con le basse temperature invernali. In ogni caso, non venendo compromessa la circolazione dei treni, gli addetti si sarebbero accorti del furto con giorni di ritardo e questo rendeva facile il compito dei malviventi che di notte partivano dalla provincia di Bergamo, prendevano tutto il rame che potevano, e di giorno cercavano di venderlo a dei "rottamai" di fiducia. Rottamai su di cui gli agenti stanno svolgendo ulteriori accertamenti.

Con l'installazione dell'allarme, i poliziotti hanno potuto tentare in un'occasione di cogliere i malviventi sul fatto, ma non sono riusciti ad arrestarli. Conoscendo, però, il momento esatto del furto, gli agenti hanno potuto richiedere informazioni utili per risalire all'identità degli autori. Attraverso l'intreccio di dati come la lettura delle targhe da parte delle telecamere e il traffico telefonico, i poliziotti hanno accertato la presenza degli arrestati nei luoghi dei furti.

L'installazione dell'allarme è avvenuta solo nel marzo del 2018, ma una volta conosciuta l'identità dei componenti, gli agenti hanno verificato se la banda aveva colpito anche in altre occasioni. Così, la Polizia Ferroviaria ha potuto incolpare gli arrestati di ben 18 furti che solo alle ferrovie ha provocato un danno di 300mila euro. Ma tra il 2016 e il 2017, il rame sarebbe stato asportato anche da altre infrastrutture pubbliche come le autostrade.

L'indagine è stata portata avanti dalla Polizia Ferroviaria di Verona perché diversi colpi sono stati commessi a Peschiera e Castelnuovo del Garda, ma risultano toccate dall'attività illecita della banda anche i binari bresciani di Calcinato, quelli vicentini di Montecchio Maggiore e Alonte e quelli friulani di Gemona del Friuli.

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