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Cronaca San Michele / Via Monte Bianco

Svaligiava gli armadietti delle piscine, condannato per direttissima

Il giovane di 36 anni, con problemi di droga, agiva nella struttura di via Monte Bianco, dove scassinava i vani porta oggetti e li svuotava

Da tempo all'interno degli spogliatoi delle piscine CSS di via Monte Bianco si registravano numerosi piccoli furti. Sparivano portafogli, orologi, collanine, ma spesso anche scarpe e vestiti. Adesso tutto questo non succederà più perchè i carabinieri della stazione di San michele Extra hanno arrestato M.C., 36enne veronese con problemi di droga.

I COLPI - L'uomo entrava in piscina come un normale nuotatore, munito di zainetto, si posizionava negli spogliatoi ed iniziava ad osservare i clienti che si cambiavano, prestando particolare attenzione a chi riponeva negli armadietti oggetti di valore. Poi una volta solo, svaligiava gli obiettivi più remunerativi. Gli armadietti venivano forzati con cacciaviti o piccoli arnesi. In un caso le vittime erano letteralmente rimaste in mutande, dal momento che il ladro aveva trafugato sia i pantaloni che, giacca e maglione.

LE INDAGINI - I titolari della piscina, già dopo le prime lamentele dei clienti, avevano iniziato a nutrire sospetti sul ragazzo. Dall’esame dei video delle telecamere di sicurezza presenti all’interno dello stabile la stazione dei carabinieri di San Michele Extra e gli addetti alla piscina hanno fugato ogni dubbio sul responsabile. Quindi i carabinieri, in accordo con i responsabili della piscina, venerdì pomeriggio, quando il giovane si è ripresentato alle piscine, lo hanno seguito in borghese controllando tutti i suoi movimenti. Una volta uscito il giovane è stato fermato e dal controllo dello zainetto sono emersi vari oggetti: portafogli, orologi, telefoni ed addirittura alcuni vestiti.

LE ACCUSE - Tratto in arresto per furto aggravato e continuato M.C. è stato giudicato colpevole con rito direttissimo dal giudice Paola Vacca, che lo ha condannato ad 8 mesi di reclusione e 400€ di multa. Altri 250€ vanno ai responsabili della piscina per il danneggiamento degli armadietti, costituitisi parte civile nel processo. Nell’attesa che la condanna diventi definitiva, visto il curriculum delinquenziale e i furti continuati, è stata disposta la custodia cautelare in carcere.

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