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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Borgo Venezia / Via Carlo Alberto Cappelli

Nuovi furti nelle autorimesse: la polizia arresta due stranieri

Avevano già forzato tre garage in via Cappelli con l'aiuto di una semplice chiave a pappagallo quando un residente ha allertato la questura. Dopo l'inseguimento a piedi con gli agenti solo uno è riuscito a fuggire

Solo due giorni fa era arrivata la notizia di una serie di furti nelle rimesse di un condominio davanti allo stadio. In quell'occasione la "banda del buco" era riuscita a portare via praticamente di tutto. Oggi un'altra novità: ancora una volta un gruppo di malviventi ha dato l'assalto ad alcuni garage privati, che sembrano davvero essere tra gli obiettivi più ghiotti per la delinquenza veronese, ma questa volta la storia ha una conclusione ben differente: se infatti i ladri dello stadio erano riusciti a dileguarsi senza lasciare alcuna traccia che potesse condurre gli investigatori alla loro identificazione, non si può dire altrettanto dei due moldavi che nella notte tra giovedì e venerdì hanno cercato di fare il colpo grosso in via Cappelli, a Borgo Venezia, fermati quasi subito dalla squadra Mobile.

Con una semplice chiave a pappagallo e un piccola torcia, i delinquenti hanno scassinato tre rimesse, con la speranza di trovare oggetti di valore, da poter magari rivendere. Ma una persona si è accorta dei rumori molesti provenienti dai garage e ha quindi allertato immediatamente la centrale operativa della questura, che ha inviato sul posto tre volanti. I poliziotti hanno notato tre persone fuggire dalla rampa di accesso ai posti auto. Ne è nato così un inseguimento a piedi, con gli agenti che sono riusciti a catturare i due moldavi. Un terzo complice è riuscito a fuggire, ma la squadra Mobile è già sulle sue tracce. I due sono pregiudicati, per furto e anche per associazione mafiosa. Ieri si è svolto il processo per direttissima. L'accusa è quella di furto. I moldavi hanno chiesto i termini a difesa per il processo che si svolgerà il prossimo 30 novembre. E nonostante il loro lungo pedigree di criminali, la procura ha disposto per loro semplicemente l'obbligo di firma in questura.

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