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Venerdì, 29 Marzo 2024

Frode immobiliare: beni per oltre 4 milioni di euro sequestrati a 2 veronesi

Un'attività che rientra nell'ambito dell'operazione Atlantis, che già tra il 2017 e il 2018 portò ad alcuni arresti e sequestri

Beni per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro sono stati sequestrati nei giorni scorsi dalla guardia di finanza di Desenzano del Garda, su decreto preventivo emesso dal Tribunale di Brescia. Questo nell'ambito dell'operazione Atlantis, condotta sotto il costante coordinamento della direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica lombarda. 

Un'attività che segue le indagini e gli arresti già eseguiti tra il novembre 2017 ed il febbraio 2018, relative alla maxi frode immobiliare messa a punto da due imprenditori veronesi che, con l’ausilio di un noto commercialista bresciano, avrebbero proceduto alla compravendita di una villa di lusso situata a Sirmione grazie alla costituzione di società di comodo posizionate in Svizzera e Liechtenstein.

Questa volta gli accertamenti delle Fiamme Gialle avrebbero consentito di appurare che la società proprietaria della villa aveva dichiarato un valore complessivo di vendita pari a “soli” 7 milioni di euro, generando una plusvalenza rispetto al valore di acquisito di oltre 5 milioni.

Nello specifico, le indagini condotte dalle Fiamme Gialle hanno consentito di verificare che la società proprietaria della villa aveva dichiarato un valore complessivo di vendita pari a “soli” 7 milioni di Euro, generando una plusvalenza rispetto al valore di acquisito di oltre 5 milioni. Tuttavia, dallo sviluppo dei successivi approfondimenti investigativi, sarebbe stato possibile verificare che il prestigioso immobile era stato, in realtà, ceduto per un prezzo complessivo di oltre 19 milioni di euro, dando luogo così ad un’ulteriore plusvalenza non dichiarata al fisco di oltre 12 milioni.

Inoltre, in seguito ad un supplemento d'indagine principalmente condotto sull’operato del professionista, che i militari considerano l’artefice dello schema fraudolento posto in essere, sarebbe stato possibile appurare che il medesimo metodo sarebbe stato attuato anche per la cessione di un terreno adiacente alla villa. Di qui la richiesta della Procura della Repubblica di Brescia al Gip per emettere un’ulteriore decreto di sequestro preventivo delle somme che costituiscono l'arricchimento ritenuto illecito.

All’esito dell’attività, è stato dunque eseguito un provvedimento di sequestro di beni per complessivi 4.360.000,00 di euro, tra cui numerosi conti correnti nella disponibilità degli indagati, alcuni immobili situatii nelle provincie di Verona, Mantova e Brescia, ed in maniera particolare una lussuosa villa situata in città, del valore di oltre 2 milioni di euro.

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