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Cronaca Castelnuovo del Garda

Ricariche telefoniche ad una minore in cambio di immagini hot: veronese nei guai

L'uomo sarebbe un "predatore virtuale seriale" con precedenti specifici. Le forze dell'ordine sono risalite a lui in seguito alla denuncia di un genitore inoltrata al Commissariato di Conegliano, nel Trevigiano

Una complessa indagine coordinata dalla Procura di Venezia e svolta dagli investigatori del Commissariato di Conegliano, avrebbe permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un cittadino residente nel Veronese, il quale si sarebbe reso responsabile dell’adescamento sui social di minori attraverso il così detto "grooming", strategia che prevederebbe l'utilizzo di tecniche di manipolazione psicologica volte a superare le resistenze del minore ed ottenerne la fiducia per abusarne sessualmente.

I colleghi di TrevisoToday spiegano che durante una perquisizione effettuata dal Commissariato di Conegliano, con l’ausilio della polizia postale di Verona, sarebbe stato rinvenuto altro materiale probatorio inerente ad altri contatti legati al “mondo della prostituzione virtuale”. 
I fatti, che si sarebbero verificato tra luglio 2019 e novembre 2021, sono stati denunciati da un genitore di una ragazza minorenne presso il Commissariato di Conegliano dopo numerosi contatti virtuali intercorsi tra la ragazza e l’uomo, che avrebbe proposto ricariche telefoniche alla minore in cambio di materiale pedopornografico.
Sottoposto a perquisizione personale e locale in provincia di Verona, l'indagato sarebbe un "predatore virtuale seriale" con precedenti specifici: si tratterebbe di un classe 1960 di Castelnuovo del Garda, ex muratore, nel cui cellulare sarebbero state trovate centinaia di foto e video a carattere pedopornografico. 

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