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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Erbe

Presidio in piazza Erbe di Forza Nuova contro lo ius soli: "Atto di follia"

È in programma per sabato 22 luglio in piazza delle Erbe a Verona il presidio da parte degli esponenti di Fn che contestano la proposta di legge attualmente ferma in Parlamento

La sezione veronese di Forza Nuova sarà presente in Piazza delle Erbe questo sabato 22 luglio con un presidio per difendere la legge 91 del 5 febbraio 1992 (che prevede lo "ius sanguinis"), spiegando ai cittadini interessati le ragioni in base alle quali non debba essere modificata secondo la riforma prevista dalla nuova legge discussa fino a qualche giorno fa e attualmente ferma in Parlamento.

Sebbene per il momento il Governo abbia deciso di non procedere con l'approvazione della legge proponente lo ius soli, ma che di fatto si tratterebbe essere più che altro uno ius culturae, Forza Nuova ritiene indispensabile rispetto a tale questione sensibilizzare l'opinione pubblica e "spiegare ai cittadini italiani che il cosiddetto ius soli, benchè temperato, è di fatto un vero e proprio estremo atto di follia".

Secondo gli esponenti di Forza Nuova il progetto di legge in discussione rischierebbe di rivelarsi una sorta di "progetto suicida", sostenendo che ciò cui si andrebbe incontro sarebbe "la sostituzione etnica del popolo italiano con genti provenienti da ogni angolo dell'Africa e dell'Asia".

Dopo un lungo braccio di ferro all'interno del governo con i centristi sul piede di guerra, la legge sullo ius soli è uscita dall'agenda estiva del governo e non se ne riparlerà prima della ripresa autunnale. Ad annunciarlo era stato lo stesso premier Paolo Gentiloni rivelando che non sarebbe stata apposta la fiducia in Parlamento sul provvedimento.

Sul fronte del Partito Democratico a commentare rammaricato la cosa era stato il presidente del partito Matteo Orfini: "Cosa penso della scelta di rinviare lo ius soli è facilmente intuibile. Resta il dispiacere profondo per non essere ancora riusciti a dare risposta a una sacrosanta richiesta di riconoscimento di diritti negati. E l'amarezza di veder festeggiare chi sulla pelle di quei bambini ha scatenato una indegna gazzarra razzista. Ma noi non ci arrendiamo e continuiamo a lavorare per portare a casa l'approvazione di una legge che renderà più forte e più giusto il nostro paese".

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