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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

A Baku il Forum Economico Eurasiatico di Verona, tra diplomazia e attacco all'Europa

Le tensioni internazionali spostano l'evento organizzato dall'associazione Conoscere Eurasia nella capitale dell'Azerbaigian, «Paese caratterizzato da una politica internazionale di equilibrio e neutralità». E il vicepremier russo attacca: «L'Europa vuole cancellare la Russia»

È cominciato questa mattina, 27 ottobre, e continuerà fino a domani la XV edizione del Forum Economico Eurasiatico di Verona. L'evento ha conservato il nome della sua sede storica, anche se quest'anno non si svolge nel capoluogo scaligero. Le tensioni internazionali e la guerra tra Russia e Ucraina hanno spostato il forum economico a Baku, capitale dell'Azerbaigian. «La scelta è ricaduta sull’Azerbaigian in quanto Paese che vanta relazioni costruttive con le varie regioni del mondo e che si è fatto promotore del dialogo all’interno della Grande Eurasia, in virtù di una politica internazionale caratterizzata da equilibrio e neutralità», si legge nella nota diffusa dall'associazione Conoscere Eurasia, che quest'anno organizza l'evento insieme alla Camera di Commercio Italo-Azerbaigiana e con la partnership del Ministero dell'economia dell’Azerbaigian.

L'edizione di quest'anno ha come titolo: «Cooperazione economica eurasiatica nel contesto della nuova realtà globale» e riunisce rappresentanti provenienti da 26 Paesi del mondo, tra cui Italia, Russia, India e Germania. Dirigenti di grandi aziende, personalità politiche e pubbliche, diplomatici ed esperti discuteranno sulle opportunità di sviluppo della cooperazione economica e commerciale nel contesto della Grande Eurasia.
I temi economici al centro di questa prima giornata sono i mercati energetici e delle materie prime, ma anche i profondi cambiamenti geopolitici che stanno avvenendo a livello globale. Mentre la giornata di domani sarà dedicata alla cooperazione industriale e commerciale, alla logistica ed ai trasporti, ai nuovi modelli finanziari, alla rivoluzione tecnologica e alla green economy, oltre che alle opportunità di sviluppo agroindustriale.

Nei primi interventi nessuno ha parlato espressamente della guerra tra Russia e Ucraina, ma la crisi generata anche da questo conflitto si legge tra le righe di molti discorsi. La segreteria del Forum Economico Eurasiatico, nella sua nota di apertura, ha descritto un contesto internazionale in cui «gli egoismi nazionali cominciano a prevalere sull'interesse comune», dopo la crisi economica del 2008. Una crisi da cui è possibile uscire «accettando il mondo multipolare in gestazione, senza Paesi "eccezionali" o vassalli o addirittura colonie, riconoscendo gli interessi e il ruolo economico e geopolitico di ogni Paese e di gruppi di Paesi, senza discriminazioni ed esclusioni». E l'introduzione degli organizzatori dell'evento si è conclusa con un invito a unire le forze. «Nel mondo multipolare è possibile costruire una nuova economia umanistica, in cui al centro si trova l’uomo con i suoi interessi. Per raggiungere questo obiettivo occorre mettere in pratica una strategia comune a livello internazionale. Uno degli obiettivi del Forum Economico Eurasiatico è proporre uno degli strumenti più efficaci di questa strategia: la diplomazia economica e delle imprese che è capace di interpretare e rappresentare le genuine esigenze dello sviluppo economico e sociale a beneficio delle persone e dell’intera società civile. Da questo punto di vista la situazione non è cambiata nel corso dell’ultimo anno. Il mondo imprenditoriale ha il dovere di spendere le proprie energie per cercare, malgrado le difficoltà odierne, di unire, di creare, di portare ricchezza e prosperità. La diplomazia economica può e deve condividere con politica e organizzazioni internazionali l’urgenza di avviare la strategia multipolare per assicurare la salvezza del pianeta, la sicurezza e la prosperità dell’umanità. Abbiamo il dovere di proporre in modo realistico questa prospettiva. Il dialogo e il confronto possono contribuire a far maturare le proposte concrete per avviare uno sviluppo economico armonioso, rispettoso dell’ambiente, e delle diversità culturali: in grado di ridimensionare, se non eliminare, le scandalose diseguaglianze sociali, che trasversalmente interessano tutto il nostro pianeta».
Mentre Igor Sechin, amministratore delegato della compagnia petrolifera controllata dal governo russo Rosneft, ha letto un messaggio inviato al forum dal presidente russo Vladimir Putin. Messaggio che si conclude con la volontà espressa da Putin di voler «intraprendere azioni per creare uno spazio comune di pace e prosperità, sulla base dei principi di sovranità, parità e rispetto reciproco». Ma alle parole di Putin si sono aggiunte anche quelle di Alexey Overchuk. Come riferito da Adnkronos, il vicepremier russo è intervenuto al forum in corso a Baku con un nuovo attacco all'Europa, la quale porterebbe avanti «una politica di cancellazione della Russia».

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