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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Fondazione Arena: Consiglio comunale straordinario tra molte polemiche

Di è svolto nella serata di ieri giovedì 3 dicembre un Consiglio comunale straordinario dedicato ai problemi attraversati da Fondazione Arena di cui il sindaco scaligero Flavio Tosi è presidente. Non vi saranno tagli al personale, ma la programmazione andrà rivista

Si è tenuto nella serata di ieri giovedì 3 dicembre in sala Gozzi, il Consiglio comunale straordinario su “Fondazione Arena di Verona: problematiche di gestione e prospettive di intervento”. Inizialmente vi sono state diverse polemiche per l'assenza del sindaco nonché presidente di Fondazione Arena flavio Tosi, il quale è poi comunque intervenuto: “Per capire la situazione nella quale si trova Fondazione Arena, bisogna conoscere la condizione generale della lirica nel nostro Paese. Da un dato fornito dal Ministero della Cultura, il debito complessivo di tutte le fondazioni liriche italiane è superiore ai 400 milioni di euro, in media 30 milioni di euro di indebitamento a fondazione. Per questo abbiamo chiesto da mesi al Ministro Franceschini un tavolo tecnico, che verrà attivato la settimana prossima, per consentire alle fondazioni liriche che non hanno dichiarato lo stato di crisi di trasferire i debiti bancari alla Cassa depositi prestiti, con un risparmio fisso superiore al mezzo milione. Per quanto riguarda i paragoni con altre città e altre realtà culturali, questo è davvero difficile, proprio per la peculiarità dell’Arena, il più grande teatro al mondo all’aperto".

Il sindaco si è Poi soffermato sulle concessioni a titolo gratuito dell'anfiteatro scaligero che avevano già destato nutrite contestazioni e polemiche, soprattutto da parte del Partito Democratico, drante la scorsa caldissima estate: "Sulle concessioni gratuite dell’anfiteatro per alcuni spettacoli, queste sono state date perché si è valutato un vantaggio complessivo per la città: o perché si trattava di eventi con finalità sociali, o perché le riprese degli spettacoli venivano mandate in onda e quindi visibili a livello nazionale e internazionale, con una promozione di Verona che altrimenti ci sarebbe costata molto di più. E l’indotto economico è dimostrabile dal numero di turisti che riempie anche in questi giorni la città. Per quanto riguarda i debiti di bilancio, ricordo che all’epoca dell’insediamento Girondini erano già di 17 milioni di euro, che uniti alla decurtazione del Fondo unico per lo spettacolo di 7 milioni di euro totali, per la quale è stato aperto un contenzioso davanti al Tar del Lazio, si arriva al debito complessivo attuale".

Flavio Tosi nel suo intervento ha poi voluto ricordare che per fuoriuscire da questa complicata situazione, è necessario che ciascuno collabori a tal fine: "Per far fronte a questa situazione Comune, Agsm e altri soggetti si sono impegnati, per i prossimi anni, ad investire sulla Fondazione Arena, ma è anche necessario che ognuno faccia la propria parte e si collabori. Bisogna agire sul marketing, rivedere la tipologia di spettacoli che deve essere diversificata, utilizzare l’Arena per generare maggiori risorse. Per quanto infine riguarda i lavoratori e la disdetta dal 1° gennaio del contratto integrativo, è stato fatto un incontro con le rappresentanze sindacali per trovare vie diverse, ma è chiaro che questa voce deve essere rivista, insieme alle altre cose, per avviare un piano di rilancio che porti ad avere i conti in ordine e quindi a proseguire l’attività con serenità”.

Presente anche il Sovrintendente della Fondazione Arena Francesco Girondini che ha aggiunto: “Nessuno ha deciso di tagliare rami d’azienda, cosa invece che nel passato è avvenuta, così come è successo in 6-7 fondazioni in Italia, per le quali il Governo ha acconsentito al taglio di comparti, come orchestre o corpi di ballo. A Verona non solo tutto questo non è avvenuto ma l’Amministrazione ha patrimonializzato la Fondazione e ha trovato risorse dal territorio per sostenerla. Noi oggi non vogliamo speculare sul portafoglio dei lavoratori ma dobbiamo fare economia proprio per salvaguardarli. Siamo infatti convinti che questa Fondazione possa sostenersi con un organico di 311 dipendenti stabili e possa superare questa situazione difficile. Momenti di confronto come quello attuale servono comunque a prendere coscienza delle difficoltà, alcune comuni a tutte le Fondazioni, altre causate da un riparto svantaggioso dei fondi pubblici”.

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