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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Fondazione Arena zero fondi: slitta per un cavillo l'erogazione di 1,5 milioni

Doveva essere approvata nella seduta consigliare di giovedì 30 giugno la delibera che prevede l'erogazione di un milione e mezzo di euro destinati al piano di risanamento dell'ente lirico, ma l'assenza durante il Consiglio da parte dei revisori dei conti ha fatto saltare tutto

"L’atteggiamento di una parte della maggioranza tosiana nei confronti della nuova gestione della Fondazione Arena assomiglia a quello di certi bambini che, non ottenendo nel gioco i risultati sperati, minacciano di ritirarsi dalla partita portandosi via anche il pallone". Così il consigliere comunale del Partito Democratico Michele Bertucco, il quale prosegue nel suo intervento rivolgendosi ai diretti interessati: "Venturi dovrebbe dunque sapere che, al di là delle passerelle mediatiche, Agsm ha un ritorno d’immagine positivo ogni qual volta lavora per la città, e Fondazione Arena è una costola fondamentale dell’immagine, dell’economia e della cultura di Verona. Oltretutto grazie all’art bonus Agsm rientrerà del 65% di quanto investito. Continuare a far balenare l’idea che il Comune (che ha già dimezzato i finanziamenti) o le aziende consegnate ai fedelissimi del Sindaco, potrebbero in un prossimo futuro non assicurare più un adeguato supporto al percorso di risanamento intrapreso (che al momento è stato accollato per intero sulle spalle dei lavoratori, mediante l’accordo sindacale sottoscritto, e dello Stato, che rifinanzierà il debito) non è un bel segnale né per la Fondazione Arena né per la città".

Ma a proposito dei contributi comunali previsti per il piano di risanamento di Fondazione Arena, la notizia è che proprio nella serata di ieri, giovedì 30 giugno, al momento dell'approvazione di una delibera che avrebbe consentito di assegnare 1 milione e mezzo di euro all'ente lirico, proprio lo stesso Bertucco ha sollevato un cavillo tecnico che, tra qualche polemica, ha poi impedito la votazione.

Di fatto ad essere contestata, legittimamente, era l'assenza al tavolo della discussione di un qualunque revisore dei conti, la cui presenza da regolamento sarebbe invece sempre necessaria. Inizialmente il Partito Democratico aveva chiesto che i fondi per la Fondazione venissero raddoppiati, da 1,5 a 3 milioni, ma a fine serata la quota assegnata è risultata essere pari a 0. Tutto rinviato ovviamente, non senza reciproci attacchi tra le forze politiche e in particolare da parte dei Tosiani che, così come ricorda il Corriere del Veneto, hanno rimproverato al Pd una certa incoerenza nell'aver prima chiesto più soldi e poi ritardato l'approvazione di un finanziamento a causa di un cavillo burocratico, peraltro in precedenza spesso ignorato.

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