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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Bosco Chiesanuova / Piazza Guglielmo Marconi

Film Festival della Lessinia, via alle animazioni per bimbi e adolescenti

Ai più piccoli sono dedicati anche i laboratori didattici che, ogni mattina alle 10, trovano spazio nella Piazza del Festival di Bosco Chiesanuova

Domani, 21 agosto, terza giornata di proiezioni al Film Festival della Lessinia.

Spazio al cinema per bimbi e ragazzi. Ai più piccoli sono dedicati anche i laboratori didattici che, ogni mattina alle 10, trovano spazio nella Piazza del Festival di Bosco Chiesanuova. È però alle 16 che il grande schermo del Teatro Vittoria si illumina e colora per una serie di avventure che hanno come protagonisti animali, paffuti personaggi e ragazzini di terre lontane. Arriva dalla Svizzera L’uccellino e il bruchetto in cui Lena von Döhren narra di un uccellino che coltiva amorevolmente le foglioline su un ramo, ma un bruchetto vuole rosicchiarle. Ekaterina Filippova dalla Russia propone Caprette, in cui un treno sfreccia nella campagna e dal finestrino si affacciano due simpatiche capre alle quali fanno gola le fresche chiome degli alberi. A seguire Lo svegliatore, dalla Repubblica Ceca, di Filip Diviak e Silenzio, miseriaccia! dalla Germania, di Kai Pannen. È una storia di amicizia quella tra un uccello bianco e l'amico bufalo nell'animazione Sabaku di Marlies van der Wel; I Warli, tribù adivasi indiana di Noëlie Delesse mostra gli evocativi disegni della tradizione dei Warli, a testimoniare che le bugie di un uomo presuntuoso hanno le gambe corte. Si prosegue con le vicende animate di altri curiosi animali: L’unicorno di Remi Durin, La donnola di Timon Leder, Natura meravigliosa. Il camaleonte mediterraneo di Tom Eshed e infine L’orsetto di Tomislav Gregl.

Alle 11, al Teatro Vittoria, si ritorna sulle tracce dei banditi con il film-inchiesta Salvatore Giuliano del maestro della cinematografia italiana Francesco Rosi.

Alle 16.30, in Sala Olimpica, ritorna Parole Alte con l'incontro promosso in collaborazione con l'Università di Verona. Paola Favero conduce in Nepal, nella profonda e misteriosa valle di Naar e Phu: stretta in una morsa di alberi appesi a pareti incombenti, è percorsa da un fiume che ne scava sempre più il fondo. Di tanto in tanto, le sue alture sono punteggiate da piccoli kharka, alpeggi, dove qualche abitazione fronteggia freddo e sole, solitudine e dimenticanza. Il racconto conduce fino ai villaggi oltre i 4 mila metri e, seguendo gli yak all'alpeggio, fino ai 7.126 metri della cima dell’Himlung Himal. Ridiscesa verso Naar, passando dal monastero di Phugaon, Favero ha condiviso la vita dei pastori, ha convissuto con le capre e le vacche che abitano le case, ha sentito il suono della pani, l'acqua che scorre solo verso le dieci del mattino dopo che il sole l'ha liberata dalla morsa del gelo. Ha incontrato gli uomini che macinano il sale, le donne che tessono i tappeti, le vecchie che pestano l’hennè.

Regista, cantante, compositore e organizzatore di eventi, Alessandro Scillitani è nuovamente ospite della rassegna con Ritorno sui monti naviganti. Itinerario nei luoghi dell’Italia "minore" che lo scrittore Paolo Rumiz, nel 2006, affrontò a bordo di una Fiat Topolino e descrisse nel libro La leggenda dei monti naviganti. A dieci anni di distanza, i due autori fanno ritorno su quelle alture in cambiamento, in bilico tra terremoti e dissesti geologici, per osservarne la quotidianità e la rinascita. È un viaggio tra incontri che parlano di resistenza ed energie positive; delle piccole grandi vite di chi con la semplicità, il contatto con la natura e la terra, le idee e la voglia di immaginare e costruire un mondo diverso e migliore, rappresenta la speranza e il futuro della spina dorsale del Paese.

Guarda al declino di un mondo umile e silenzioso il film in concorso al festival e in programma alle 21, Gli eremiti di Ronny Trocker. Dopo un tragico incidente in montagna, Albert è rimasto l'unico figlio di Rudl e Marianne, un’anziana coppia che vive in un maso sulle Alpi altoatesine. La madre, consapevole che il maso non ha futuro, lo spinge a lavorare a valle, in una cava di marmo. Il legame profondo con la sua infanzia e il senso di responsabilità verso l'anziana portano in un primo momento Albert a ritornare al maso, ma gli eventi gli apriranno gli occhi, spingendolo a voltare pagina.

Note dal vivo, sempre domani dalle 23, in anteprima per il Festival: i Semi- Acustici presentano il loro disco d'esordio, I Pitochi, ispirato all'omonima raccolta di poesie del poeta dialettale Berto Barbarani.

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