Fiera del Bollito e doppia sfida enogastronomica: un Soave è il re dei Brulé
Ieri sera giovedì 26 novembre, al Palariso di Isola della Scala (Vr) in occasione della Fiera del Bollito con la Pearà, è andata in scena una doppia sfida enogastronomica: il concorso tra i migliori brulé e la gara di cucina riservata agli istituti alberghieri
Ieri sera giovedì 26 novembre al Palariso di Isola della Scala una giuria di sommelier, produttori vitivinicoli e barman ha decretato la bevanda calda preparata con un Soave Classico la migliore al concordo Gran Brulè ad Isola della Scala. È stato preparato con un vino bianco, un Soave Classico, il migliore tra i 5 brulé che hanno partecipato alla prima edizione del concorso enologico Gran Brulè, che si è tenuto ieri sera, giovedì 26 settembre, ad Isola della Scala in occasione della Fiera del Bollito con la pearà.
Gli ingredienti? Camomilla, zenzero, pepe in grani, limone, arancia, miele d’acacia, mele verdi e zucchero canna. Il vincitore, che ha preso il nome di Dolce e Soave, ha battuto gli altri 4 brulé in gara “Il Valpopiccante” (con Valpolicella ripasso Classico Superiore) Il Silvestre (Tai Rosso), Il Mantovano (Lambrusco mantovano) e Lo Stellato (Enantio riserva). Lo Stellato ha vinto il premio della giuria popolare, e contava tra gli ingredienti anice stellato, liquirizia, vaniglia, miele millefiori e zucchero.
Al concorso hanno partecipato 30 sommelier. I 5 Gran Brulé, creati in cucina dallo chef Paolo Forgia e dai sommelier Mauro Longo e Matteo Guidorizzi, continueranno ad essere serviti al pubblico durante la Fiera del bollito con la pearà che terminerà domenica. L’idea alla base del concorso è stata quella di rivisitare la più tradizionale delle bevande invernali con vini eccellenti del Veneto e della Lombardia e ingredienti insoliti. Un’iniziativa nata per gioco ma che ha già convinto 1500 persone che hanno voluto degustare il Gran Brulè nelle prime due settimane di Fiera.
Sempre ieri l’istituto Artusi di Chianciano Terme ha vinto alla "Fiera del bollito con la pearà" di Isola della Scala (Verona), il VII trofeo “Città del Riso”, concorso gastronomico riservato alle scuole alberghiere italiane. La somma dei punti ottenuti dai suoi studenti Lorenzo Manzoni, che ha rivisitato il classico ‘risi e bisi’ e Sebastiano Vanni, che ha preparato un ‘torroncino’ di fegato con confettura di cipolla, ha permesso all’istituto toscano di battere lo Stimmatini di Verona, l’Enaip di Feltre e il Giolitti di Torino.
Ogni scuola ha presentato un primo piatto di riso e un secondo di carne utilizzando prodotti italiani di qualità. Il miglior risotto in assoluto è stato quello preparato da Victor Vilcu di Feltre (con ‘pastin’ bellunese, verze e formaggio Schiz). La seconda portata che è più piaciuta alla giuria è stata quella di Claudio Morra di Torino: cheeseburger affumicato di Fassone e Asiago, radicchio di Treviso all'Amarone, chips di patate, topinambur e sedano rapa. A decidere i vincitori una commissione presieduta da Antonella Bampa (Slow Food) e composta da: Costanzo Compri (vicepresidente Associazione macellai veronesi), Lucio Ferriani (Associazione cuochi scaligeri), Stefania Pompele (agrotecnico) e Mirko Brentaro (Chef).