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Contraccezione d’emergenza Federfarma: "Chiarezza su accessibilità farmaci"

Federfarma Verona comunica alcune precisazioni sui contraccettivi d'emergenza (pillole del giono dopo) che devono essere utilizzati solo in determinati casi e con diverse modalità di dispensazione a seconda dei principi attivi

Federfarma chiarisce la normativa italiana riguardante la dispensazione dei farmaci usati nella contraccezione di emergenza. Esistono due principi attivi attualmente commercializzabili in farmacia che ritardano o inibiscono l’ovulazione e sono quindi contraccettivi destinati a prevenire la gravidanza dopo un rapporto sessuale non protetto o in seguito al fallimento di un metodo anticoncezionale.

Per entrambi, Levonorgestrel e Ulipristal acetato si tratta di medicinali di emergenza che non devono essere intesi come ordinari contraccettivi (pillola anticoncezionale, spirale, etc.) e vanno per tanto trattati con particolare attenzione dalla donna in età fertile. Esiste tra queste due molecole, una differenza normativa che regola la loro dispensazione: Levonorgestrel (detta comunemente la “pillola del giorno dopo”), deve essere venduto esclusivamente con ricetta medica non ripetibile (ciò significa che la prescrizione medica viene sempre ritirata dal farmacista all’atto della presentazione).

Mentre l’Ulipristal acetato (nota come la “pillola dei 5 giorni dopo”) non richiede ricetta medica esclusivamente se dispensata a soggetti maggiorenni. Quindi il farmacista è autorizzato dalla legge a richiedere il documento d’identità qualora non vi fosse la certezza palese della maggiore età. L’atto della dispensazione da parte del farmacista è supportato dalla competenza e professionalità dello stesso.

«Ritengo che sia doveroso specificare le fondamentali differenze nella modalità dispensativa tra questi due farmaci perché non insorgano dubbi di sorta - spiega Marco Bacchini, presidente di Federfarma Verona, l’Associazione dei titolari di farmacia -. Va inoltre considerato che la contraccezione “ordinaria” viene valutata e pianificata anche con la consulenza del proprio medico. L’assunzione di questi farmaci deve essere considerata solo nell’emergenza e non come prassi abituale».

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