Ricette false per farmaci dopanti, inchiesta della Procura di Verona: 14 indagati
Un personal trainer 34enne avrebbe rubato il ricettario e il timbro di un ignaro ginecologo per prescrivere medicinali anabolizzanti
Sono 14 gli indagati, principalmente 30enni e 40enni e tutti residenti in provincia di Verona, per un traffico illecito di farmaci dopanti scoperto dalla Procura scaligera. L'inchiesta è nata nel settembre 2020, è stata condotta dai carabinieri di San Massimo e si è da poco conclusa. Si attendono solo le richieste di rinvio a giudizio da parte del pubblico ministero.
I dettagli dell'indagine sono stati anticipati da Manuela Trevisani su L'Arena. Il punto di partenza è una farmacia del capoluogo, dove numerose ricette per medicinali anabolizzanti sono sembrate sospette. I farmacisti avevano notato che le prescrizioni provenivano tutte da un ginecologo operante nella zona del Lago di Garda. Contattato, il professionista ha confermato l'irregolarità ed ha presentato denuncia per il furto del ricettario e del timbro personale. La segnalazione è stata poi diffusa a tutte le farmacie veronesi e in alcune di queste erano presenti prescrizioni di anabolizzanti da parte dell'ignaro ginecologo.
Il furto del ricettario e del timbro sarebbe avvenuto nel 2019 ad opera di un personal trainer di 34 anni che insieme alla compagna 24enne avrebbe scritto delle ricette mediche false per ottenere dei medicinali in grado di potenziare la massa muscolare. All'attività illecita avrebbero collaborato anche altri due personal trainer veronesi di 36 e 37 anni. E tutti rischiano ora di essere accusati di ricettazione, esercizio abusivo delle professioni di medico e di farmacista e di somministrazioni di farmaci per alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Tra gli indagati, infatti, figurano infatti bodybuilder che avrebbero ottenuto e utilizzato medicinali che nel loro settore sono considerati doping.