rotate-mobile
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Bloody Money, l'inchiesta giornalistica di Fanpage tocca anche Verona

Nella quinta parte dell'indagine che il sito si appresta a pubblicare, si parla di un impianto di riciclaggio veronese, dove alcuni rifiuti pericolosi sarebbero stati spacciati come semplice plastica

L'inchiesta Bloody Money della testata giornalistica online Fanpage.it tocca anche Verona. Domani, 14 marzo, sarà pubblicata la quinta parte dell'indagine condotta con l'aiuto dell'ex boss pentito Nunzio Perrella, il quale con una telecamera nascosta è riuscito a documentare preoccupanti intrecci tra malaffare, politica e imprenditoria, soprattutto nel campo della gestione dei rifiuti. Tra i nomi illustri coinvolti da Bloody Money c'è Roberto De Luca, figlio del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e dimessosi poi dalla carica di assessore nel Comune di Salerno.

Domani invece, l'inchiesta arriverà a Verona e già oggi sono state pubblicate da Fanpage alcune anticipazioni. Al centro di questa quinta puntata di Bloody Money ci sarebbe un impianto di riciclaggio di rifiuti veronese in cui sarebbero giunti dei rifiuti pericolosi. Nell'impianto questi rifiuti sarebbero stati semplicemente avvolti nel cellophane, fatti uscire come plastica e indirizzati verso capannoni presi in affitto attraverso prestanome o società fittizie. In questi capannoni i rifiuti pericolosi sarebbero stati stoccati e abbandonati oppure bruciati.

Il piano, fortunatamente, non va in porto, perché le ditte a cui era stato inviato un camion con i rifiuti pericolosi spacciati come plastica viene respinto e rimandato a Verona dove il proprietario dell'impianto di riciclaggio si accorge del traffico occulto. L'affare per la malavita sfuma, ma il materiale raccolta da Fanpage è stato inviato alla Procura a cui è stato denunciato tutto.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bloody Money, l'inchiesta giornalistica di Fanpage tocca anche Verona

VeronaSera è in caricamento