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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Fabio Gandini vince la borsa di studio alla memoria di Simonetta Perazzoli

Con la tesi "La violenza di genere: analisi del fenomeno ed iniziative di contrasto nel territorio del Comune di Verona", lo studente si è aggiudicato il contributo intitolato all'assistente sociale prematuramente scomparsa nel 2011

È lo studente Fabio Gandini, con la tesi dal titolo “La violenza di genere: analisi del fenomeno ed iniziative di contrasto nel territorio del Comune di Verona”, il vincitore della terza borsa di studio alla memoria di Simonetta Perazzoli, assistente sociale del Comune di Verona, prematuramente scomparsa nel 2011.
La premiazione sarà effettuata giovedì 1 marzo in Gran Guardia, con inizio alle ore 9, all’interno del convegno ‘Progetti di aiuto sociale: dare voce alle esperienze, generare risorse’, organizzato dall’Assessorato ai Servizi sociali del Comune, in collaborazione con il corso di laurea in Scienze del Servizio Sociale dell’Università di Verona.

“La borsa di studio, del valore di 1.500 euro, è rappresentativa di quei valori sociali di onestà e di impegno verso il prossimo che hanno contraddistinto tutta l’attività lavorativa della dottoressa Perazzoli – sottolinea l’assessore ai Servizi sociali –. Una professionista che nel corso della sua carriera si è sempre dimostrata fortemente collaborativa con i colleghi ed accogliente con tutti i cittadini che incontrava. Un esempio per tutti gli assistenti sociali che ogni giorno, senza clamore, lavorano per offrire un sostegno ai cittadini”.

Dopo la premiazione, i lavori del convegno proseguiranno con l’analisi di alcune esperienze progettuali di cittadinanza attiva, sperimentate nel Comune di Verona e in altre realtà europee. Si tratta di iniziative che vedono il cittadino in difficoltà economica/sociale divenire partner attivo dei servizi sociali e risorsa preziosa per la tutta la comunità territoriale. Tra queste sarà presentato il progetto ‘Reddito di Inclusione Attiva - RIA Verona’, che ha come obiettivo quello di sperimentare dispositivi di sostegno e percorsi di emancipazione personale, fornendo alle persone in difficoltà economica strumenti per realizzare un progetto di vita più autonomo e dignitoso. Negli ultimi 3 anni più di 400 persone in carico ai servizi sociali sono state coinvolte in percorsi di cittadinanza attiva, con circa 200 cittadini impegnati in attività di volontariato e altrettanti in percorsi di accompagnamento al lavoro.
Il convegno sarà anche l’occasione per ascoltare un’esperienza anglosassone di partecipazione dei cittadini e per dare voce non solo agli operatori che hanno realizzato il progetto RIA, ma anche ai cittadini che hanno sperimentato in prima persona questi percorsi.

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