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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Borgo Roma / Via Capodistria

Sfrattato dall'alloggio dell'Agec perché ex detenuto: il dramma di un veronese

L'uomo ha pagato il suo conto con la giustizia, ma non può abitare in quella casa. “Una decisione ingiusta - spiega l'ex galeotto - se non me ne fossi andato avrebbero cacciato anche mia madre e mio fratello”

Un regolamento rispettato alla lettera ma che, secondo qualcuno, “rasenta profili d'incostituzionalità”. È il caso delle norme Agec per l'assegnazione delle case popolari, tornate alla ribalta dopo il caso di un ex detenuto sfrattato dall'alloggio assegnato alla sua famiglia perché ha appena terminato di pagare il suo conto con la giustizia.

CACCIATO DI CASA – Questo il caso di A.G., reduce da una pena a tre anni di carcere scontati, a suo parere ingiustamente, per violenza sessuale, reato che afferma di non aver mai commesso. Recentemente gli uffici Agec gli hanno imposto di lasciare l'alloggio pubblico assegnato alla madre in via Capodistria. “Una decisione ingiusta che mi ha costretto a trovare un alloggio una volta uscito dal carcere: se non me ne fossi andato avrebbero cacciato anche mia madre e mio fratello”, afferma.
 D'altro canto, i vertici Agec hanno applicato il regolamento per l'assegnazione delle case. In una lettera inviata il 5 febbraio, il presidente Giuseppe Lovati Cottini e il direttore Sandro Tartaglia hanno ricordato ad A.G. l'applicazione del comma F del secondo articolo di quel regolamento dove viene stabilito che non bisogna essere stati condannati con sentenza passata in giudicato per poter risiedere negli alloggi. Il legale di A.G. vorrebbe dare battaglia: “Quelle norme del regolamento rasentano profili di incostituzionalità - dice l'avvocato - la carta fondamentale parla chiaro e imporrebbe allo Stato di agevolare il reinserimento di chi ha regolato i suoi conti con la giustizia”. Purtroppo, però, agire per vie legali è impossibile: “Non posso fare ricorso perchè la norma Agec non è soggetta ad alcuna diversa interpretazione ma resta il problema che a Verona chi ha espiato una pena e vuole inserirsi con dignità e rispetto nella compagine sociale si trova parecchi ostacoli primo fra tutti quello di avere una casa: suo primario diritto”.

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