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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via del Pontiere

Controlli sui redditi da una semplice multa, giro di vite sugli evasori

La polizia municipale avvierà controlli partendo dalle contravvenzioni per divieto di sosta: si incroceranno i dati con quelli dell'Agenzia delle Entrate e si chiamerà la Finanza in caso di anomalie

Se la burocrazia è lenta, il Fisco è velocissimo. E la polizia municipale ancora di più. Arrivano tempi duri per evasori furbetti e finti poveri con i milioni in banca. I controlli incrociati sulla dichiarazione dei redditi potrebbero partire con un semplice divieto di sosta. Così, se il possessore di una Porsche, un Suv di lusso, ma anche utilitarie Bmw e Audi, commette qualche infrazione, anche minima, il suo reddito sarà spulciato e partiranno gli accertamenti fiscali. Se non stupisce la misura che si è "inventata" la Municipale di Verona (ma non è la sola) per fare cassa e stanare i "nemici dello Stato", magari sorprende la percentuale di veronesi beccati a dichiarare 10mila euro e girare con l'ultimo modello Audi. Si aggira infatti attorno al 20% la quota di cittadini che dichiarano altro da ciò che guadagnano effettivamente.

Macchine che partono da 60mila euro, magari immatricolate in Germania o Svizzera e molte prese in leasing tramite l'azienda di lavoro. Tuttavia i costi rimangono quelli, così come le spese di manutenzione. Insomma, non è solo la "macchina aziendale". E' un punto da cui partire e verificare che tutto sia in regola. Il confronto tra guadagni e spese sostenute saltano anche più all'occhio di questi tempi di crisi nera. Il controllo parte quindi da una multa o un controllo della targa. Si incrociano i dati con quelli dell'Agenzia delle Entrate e poi, se si notano "anomalie" si gira la pratica agli accertatori del Fisco e agli uomini della guardia di finanza. In pochi mesi sono decine i casi segnalati e da cui partiranno indagini. Come spiega il Corriere Veneto, uno degli evasori più eclatanti girava in Ferrari da 240mila euro ma ne dichiarava 14mila all'anno. Secondo stime approssimative, da questo progetto il Comune di Verona conta di guadagnare 2,1 milioni di euro.

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