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Cronaca

Evasione fiscale nel commercio dell'oro: scattano sequestri per 13 milioni di euro

Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla scoperta di una società con apparentemente la sede all'estero ma operante in Italia, ritenuta “evasore totale” tra IVA e imposte dirette

Sono scattati nella mattinata di giovedì i sequestri preventivi della Guardia di Finanza nei confronti di una società, con apparentemente sede l’estero ma di fatto operante in Italia, attiva nel settore del commercio d’oro e metalli preziosi, scoperta dalla Compagnia di Soave dopo un'attenta attività investigativa. 
L'operazione infatti nasce da articolate indagini di polizia giudiziaria e tributaria che, secondo quanto riferito dalle Fiamme Gialle, avrebbero portato all'individuazione di un sistema ideato per il commercio abusivo di oro e preziosi in assenza delle prescritte autorizzazioni. 
Proprio in ragione del fatto che gli investimenti avvenissero al di fuori del canale “ufficiale”, sono ancora in corso accertamenti volti a verificare la legittima provenienza del denaro investito, complessivamente pari a circa 30 milioni di euro per il periodo 2013 – 2017, che in parte si è già accertato provenire da evasione fiscale.

Un ulteriore filone investigativo avrebbe invece già consentito ai militari di appurare che la stessa società di investimento commerciante in oro, effettuava le proprie prestazioni in completa evasione di imposta.
Lo stratagemma di dichiararsi impresa estera non ha convinto gli investigatori che ne avrebbero dimostrato l'“italianità”, addebitandole il mancato pagamento delle tasse e considerandola, di conseguenza, “evasore totale”.
L’attività dei Finanzieri avrebbe permesso dunque di smascherare l’effettiva gestione aziendale italiana della società, individuando il conto corrente aperto in Italia, dalla stessa utilizzato per il trasferimento all’estero delle somme raccolte, e scoprendo e quantificando quindi l’ingente evasione fiscale posta in essere.
L’Autorità Giudiziaria di Verona, al termine delle complesse indagini, ha emesso apposito decreto di sequestro dei conti correnti e del patrimonio della società e degli amministratori, di diritto e di fatto, della stabile organizzazione italiana, per garantire il recupero erariale, fino al raggiungimento del valore equivalente all’evasione fiscale accertata, tra IVA e imposte dirette, pari a più di 13 milioni di euro.

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