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Cronaca Lazise

Estorsione al proprietario del bed&breakfast, tre in manette

Ricatto a sfondo sessuale a Lazise. I carabinieri di Peschiera del Garda hanno arrestato M. G., classe '85, con i suoi due complici D. D. I., classe '82, e M. S., classe 1989

Doppia estorsione finita male. A finire nei guai un veronese di 57 anni, omosessuale dichiarato, proprietario di un bed and breackfast di Lazise. Una faccenda che dura da tre mesi ha avuto la sua conclusione quando, sei giorni fa, i carabinieri di Peschiera del Garda hanno arrestato M. G., classe '85, con i suoi due complici D. D. I., classe '82, e M. S., classe 1989.

Ma andiamo con ordine. Tre mesi risalgono i primi contatti tra titolare del b&b e Marian Gidea. Si conoscono in chat, su internet. Dopo un fitto scambio di messaggi i due decidono di incontrarsi. Il 57enne inviata Gidea alla sua pensione: vuole conoscerlo, offrirgli un lavoro. Questo si presenta all'appuntamento con un amico. Da qui inizia un menage a troi tra l'italiano e i due romeni, che dura 12 giorni.

Dopo questo periodo di sesso, i due ospiti scompaiono, lasciando un biglietto in cui G. chiede all'amante di contattarlo poichè è in possesso di foto che ritraggono l'uomo intento in rapporti di sesso orale: un primo maldestro tentativo di estorsione. Il 57enne, allarmato, allerta subito i carabinieri. In centrale i militari dell'Arma convincono l'uomo a chiamare il suo amante. G. risponde al telefono: chiede scusa, dice di essere stato costretto a scrivere il biglietto dal suo connazionale.

Dopo qualche giorno G. si fa di nuovo vivo: ha bisogno di un lavoro. Il 57enne ha la memoria corta e lo invita di nuovo al b&b. A questo punto il veronese si accorge di aver subito un furto: alla sua pensione mancano alcune apprecchiature per la pulizia delle camere. Gidea dice che il colpevole del furto è il suo amico, tornato in Romania, e si offre di andare a recuperare la refurtiva, in cambio di 200 euro per il viaggio. L'uomo accetta e in pegno riceve l'auto del suo amante.

Dopo quattro giorni M. G. si presenta al b&b con i suoi complici,D. D. I. e M. S., e uno degli aspirapolvere rubati. Stavolta chiede al suo amante una batteria per la macchina. Questa volta il 57enne è meno disponibile e rifiuta la richiesta. A questo punto i due complici tirano fuori le famose fotografie: se l'uomo non consegnerà loro 5mila euro, le foto sarebbero state pubblicate su Facebook. L'uomo con una scusa si allontana e avverte i carabinieri.

In pochi minuti, l'atto finale: i militari dell'Arma entrano nella pensione passando dalla porta sul retro e riescono a sentire le minacce dei tre romeni: tanto basta per arrivare all'arresto in flagranza di reato. I tre sono stati portati al carcere di Montorio.

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