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Esplosione in casa a Veronetta, si indaga: testimoni parlano di gesto volontario

Ferito gravemente l'inquilino dell'appartamento, è sospettato di aver volontariamente causato la conflagrazione dopo aver ricevuto il definitivo sfratto nei giorni scorsi. Portata in ospedale anche un'altra persona per il fumo inalato

Vigili del fuoco di Verona e carabinieri stanno indagando sull'esplosione che, nella prima mattinata di venerdì, ha svegliato di soprassalto il quartiere di Veronetta. 

I SOCCORSI - Erano circa le ore 8 quando si è verificata una conflagrazione in un alloggio Agec situato al piano terra di una palazzina di 4 piani di via San Giovanni in Valle, in città. A dare l'allarme al 115 sarebbe stato un residente dell'edificio e sul posto si sono precipitati i pompieri con due autopompe, un’autobotte, un’autoscala, 4 mezzi fuoristrada e 18 operatori, che hanno evacuato una persona anziana che si trovava a letto con delle fratture. Altri condomini sono stati portati fuori dagli operatori, mentre altro personale aveva iniziato le operazioni di spegnimento nell'appartamento al piano terra dove si è verificata l'esplosione, con le fiamme che si sarebbero avvicinate pericolosamente ai piani superiori: tutte le persone evacuate, hanno utilizzato le maschere supplementari degli autorespiratori dei vigili del fuoco. 
L'onda d'urto inoltre ha causato danni agli infissi di tutto lo stabile con la rottura di vetri e sono stati necessari i sopralluoghi dei tecnici per la verifica della struttura della palazzina, mentre il personale del NIAT (nucleo investigativo antincendio territoriale) dei vigili del fuoco ha iniziato il sopralluogo per determinare le cause dell'esplosione. Solo due appartamenti sarebbero stati dichiarati inagibili, ma tutti i residenti sono stati costretti ad abbandonare le loro case. 

Il personale del Suem è intervenuto sul posto con quattro ambulanze, due automediche ed un mezzo di coordinamento. A subire le conseguenze peggiori dell'episodio sarebbe stato l'uomo che viveva nell'appartamento, un veronese classe 1969: nell'esplosione avrebbe riportato ustioni sul 70% del corpo e diversi traumi, così è stato condotto d'urgenza all'ospedale di Borgo Trento. Anche la persona anziana bloccata a letto sarebbe stata condotta nella struttura ospedaliera a causa del fumo inalato, mentre altri altri condomini sarebbero stati assistiti sul posto dal 118 e non avrebbero riportato particolari conseguenze. 

LE TESTIMONIANZE - Come detto, hanno preso il via le indagini per risalire alle cause dell'esplosione, ma secondo le testimonianze dei residenti della zona raccolte sul posto non si sarebbe trattato di un incidente. Un uomo residente nella palazzina vicina, ascoltato dal nostro giornalista Luca Ciuffoni, ha affermato di aver sentito odore di gas nel cortile comune già prima delle ore 7, quando è uscito di casa, ma sul momento non gli avrebbe dato molto peso. 
Ad indicare il cinquantenne rimasto gravemente ferito come probabile autore del gesto una donna residente nella zona e un giovane che con la madre abita proprio sopra l'appartamento esploso: l'uomo infatti avrebbe ricevuto nei giorni scorsi lo sfratto dall'appartamento e, sempre secondo le testimonianze, nei giorni scorsi sarebbe stato sentito mentre diceva che «doveva commettere un crimine», riferendosi a tale situazione. 
Il 50 enne era monitorato dai servizi di igiene mentale dell'Ulss 9 Scaligera e sarebbe stato al centro di alcuni episodi di violenze verbali, minacce e intimidazioni, che si sarebbero trasformate anche in alcune denunce, come raccontato da alcuni cittadini della zona. 

Bisognerà comunque attendere il risultato delle indagini, per avere certezza delle cause che hanno scatenato il rogo. 
Sul posto erano intervenute anche la Polizia di Stato e la Polizia Locale, che si è occupata di gestire il traffico durante le operazioni. 

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