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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Borgo Roma / Piazzale Ludovico Antonio Scuro

Epilessia, nel veronese oltre 7.500 i malati. E purtroppo lo stigma è forte

Chi è colpito dalla malattia può condurre un'esistenza normale ma è costretto, insieme ai propri familiari, a scontrarsi con stereotipi e pregiudizi radicati

È la seconda patologia neurologica per diffusione, dopo la cefalea. Colpisce mezzo milione di persone in Italia, con 30mila nuovi casi l'anno. Sarà l'epilessia al centro del convegno nazionale "Update in epilettologia" in programma a Padova venerdì 9 e sabato 10 febbraio all'Orto Botanico di Padova.

In Veneto soffrono di epilessia 40mila persone e dopo quella di Padova è la provincia di Verona quella che conta più malati, ben 7.520. Eppure la patologia viene ancora stigmatizzata. Chi è colpito in realtà può condurre un'esistenza normale ma è costretto, insieme ai propri familiari, a scontrarsi con stereotipi e pregiudizi radicati. Sensibilizzare sul tema di un problema così diffuso, informare correttamente e aggiornarsi scientificamente saranno gli obiettivi della seconda edizione del convegno padovano. L'appuntamento è organizzato da Aice Veneto (Associazione italiana contro l'epilessia) e Lice (Lega italiana contro l'epilessia), in collaborazione con Epitech Group.

Quattro persone su cinque vengono colpite da epilessia entro i 16 anni di età. E sono proprio gli anni della scuola a presentare forti criticità. Ancor oggi ci sono istituti che non accettano bambini che soffrono di epilessia. Oppure li costringono a pratiche umilianti, come il fatto di essere accompagnati da un genitore in gita scolastica.

La crisi epilettica è la prima causa di chiamata al 118 da parte delle scuole - ha confermato il presidente di Aice Veneto Stefano Bellon - quando in realtà l'80% degli attacchi si risolve autonomamente o attraverso farmaci. Purtroppo però la responsabilità della loro somministrazione non se la prende quasi nessuno. E paradossalmente è più facile che in ambiente scolastico venga utilizzato il defibrillatore piuttosto della fornitura di un farmaco durante una crisi: è un dato di fatto, purtroppo, che ancora la scuola non sa accoglierli.

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