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Cronaca Zevio / Via Cesare Battisti

Motociclista morto alla rotonda del Galassia: il ricordo degli amici di Enrico Preto

I funerali del 34enne padre di 4 figli, deceduto il 31 luglio dopo aver perso il controllo del suo scooter a San Giovanni Lupatoto, si terranno lunedì 3 agosto. Affranti gli amici, che lo ricordano come uno prudente

All'alba di quel venerdì 31 luglio, Enrico Preto stava andando a lavorare in sella al suo scooterone. Era di Zevio e faceva il ferroviere. A Verona, l'uomo non è mai arrivato, avendo perso il controllo del suo mezzo alla rotonda del centro commerciale Galassia a San Giovanni Lupatoto. Il trentaquattrenne non ce l'ha fatta ed è spirato la mattina stessa. Eppure, gli amici lo ricordano come un motociclista prudente, perciò non si spiegano il tragico incidente. Sì, l'asfalto era bagnato quella mattina, ma l'uomo non era solito sfrecciare in sella alla sua Yamaha TMax. Inoltre, la rotonda in questione non è particolarmente pericolosa; comunque, viste le condizioni atmosferiche, si ipotizza che la moto sia sbandata per effetto dell'acqua planing. I funerali di Enrico Preto sono previsti per lunedì 3 agosto alle ore 10:30 nella chiesa parrocchiale di Zevio.

Il quotidiano L'Arena ha raccolto i commossi ricordi degli amici del giovane padre di 4 figli piccoli. Uno di loro, Mattia Chiecchi, alla domanda su cosa fosse per Enrico la moto, risponde: "Uno strumento di libertà per fendere l'aria, muoversi più agevolmente nel traffico ma anche, più semplicemente, per andare al bar o a lavorare. Enrico non era un centauro nel senso stretto del termine. Di quelli, per intenderci, che non vedono l'ora che arrivi il fine settimana per inforcare la moto e scorrazzare sulle strade. Lui guidava con prudenza e usava la moto solo d'estate. Ignorando di andare incontro alla morte, dev'essere passato davanti alla casa dei suoi genitori, pure quella nel cuore del capoluogo, venti minuti prima delle 6. Per poi imboccare la strada per il cimitero di Santa Maria, quindi la Ronchesana, infine la strada del Pozzo, ritenendo questo tragitto più scorrevole rispetto all'altro. Aveva un carattere estremamente socievole, era amico di tutti, gli piaceva molto mangiare e bere con figli e amici. È proprio vero: se ne vanno sempre i migliori".

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