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Cronaca Piazza Brà

Emergenza profughi, serve un piano della Regione: presentata mozione in Consiglio

Il gruppo regionale del Pd, di cui fa parte anche la veronese Orietta Salemi, chiede che i prefetti non siano lasciati soli a gestire l'accoglienza dei profughi

Il gruppo del Pd nel Consiglio Regionale veneto ha presentato una mozione per chiedere un piano sui profughi. Prima firmatataria la padovana Francesca Zottis, affiancata anche dall'ex consigliera comunale di Verona Orietta Salemi. Secondo il Partito Democratico veneto, la Regione "deve governare il fenomeno e non lasciare soli i prefetti", come riporta L'Arena.

Sempre sulle pagine del quotidiano, la Salemi spiega che con tale mozione "chiediamo al presidente della Regione Zaia un impegno a governare, come di sua competenza, il fenomeno di accoglimento senza indugi, né pretestuose polemiche. I prefetti non possono essere lasciati soli nella gestione istituzionale di disordini amministrativi dovuti principalmente all'assenza della Regione. Zaia, invece che attivarsi nella gestione ordinata e controllata di un'accoglienza diffusa, come avvenuto in altre Regioni - Lombardia di Maroni compresa - ha alzato le barricate, avvallando, con la sua presenza, forme intimidatorie ed esasperate di protesta ai limiti dell'intolleranza. Un governatore deve risolvere i problemi ai cittadini e non aizzarli contro le istituzioni: questa situazione di caos, talvolta degenerato, che stanno vivendo alcuni nostri Comuni veneti, è responsabilità anche sua perché fa la politica dello struzzo, fingendo di subire le scelte del Governo che anche lui ha approvato e sottoscritto con un'intesa ufficiale. Nella Conferenza unificata Stato-enti locali del 10 luglio 2014 le Regioni, compreso il Veneto, hanno firmato con il Governo un Piano di accoglienza che prevede una distribuzione dei migranti per quote proporzionali".

Sono quattro in particolare le misure contenute nella mozione già depositata a Venezia: coinvolgimento della Protezione Civile e della Croce Rossa per evitare che l'accoglienza crei disordini di ordine pubblico; affidamento ai sindaci del controllo sulle cooperative che si occupano dei profughi e sui privati proprietari degli immobili che li ospitano; incentivazione dei lavori socialmenti utili per i richiedenti asilo; infine, la redistribuzione dei profughi nel territorio in base al criterio di uno ogni mille abitanti.

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