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Cronaca Pescantina / Via Madonna

Firme sospette nelle Elezioni 2014 nel veronese: chiuse indagini, ma ancora interrogatori

Il Pm che coordina l'inchiesta sulle firme sospette durante le amministrative e le comunali del 2014 in Provincia di Verona ha chiuso l'indagine, ma gli indagati hanno chiesto di essere di nuovo interrogati

Dubbi sulla regolarità dell'autenticazione delle firme a sostegno delle liste elettorali delle amministrative del 2014. 109 gli indagati a vario titolo dal Pubblico Ministero Zanotti che ha appena comunicato loro la chiusura delle indagini. Tuttavia, come riporta L'Arena, gli ex consiglieri e assessori provinciali coinvolti hanno chiesto di essere ancora sentiti sulla vicenda.

Già a giugno, i sindaci di Pescantina e San Bonifacio avevano negato l'accuse e ora continuano a ritmo serrato gli interrogatori. Come riferito da L'Arena, i consiglieri e assessori provinciali avevano l'incarico di autenticare le firme necessarie a presentare una lista elettorale alle comunali del 2014. Secondo l'accusa, come era prassi una volta (ma ora la legge è cambiata), non sempre si sarebbero recati gli incaricati a raccogliere le sottoscrizioni, che perciò potrebbero risultare non vagliate correttamente. Inoltre, sempre secondo l'accusa, talvolta, si sarebbero utilizzati per la raccolta dei fogli già firmati in bianco.

Al momento, non si parla ancora di processo o di citazioni in giudizio, ma nella vicenda sono coinvolte 109 persone, alcuni indagati per reato in concorso, infatti, non tutti sono ex consiglieri e assessori provinciali. Ricordiamo che le elezioni comunali finite sotto la lente di ingrandimento della procura sono, in particolare, quelle di Legnago, San Bonifacio e Pescantina. Il reato ipotizzato è quello di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.

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