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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Ecosistema urbano 2017, Verona migliora ma con tante insufficienze

Nella graduatoria stilata da Legambiente sulla qualità ambientale nelle grandi città, il capoluogo veronese si dimostra in ritardo per qualità dell'aria, raccolta differenziata e dispersione idrica

Arpav continua a tenere costantemente monitorata la qualità dell'aria del Veneto. E continua la diffusione periodica dei bollettini in cui segnalare lo stato di allerta per i vari territori, basato sui giorni consecutivi di sforamento del valore limite giornaliero al di sotto del quale dovrebbe mantenersi la concentrazione di PM10 nell'aria.

Dopo aver vissuto giorni difficili, nel territorio veronese la situazione è migliorata e l'allerta si è alzata all'inizio di questa settimana solo per i territorio di Padova e Rovigo.

L'aria veronese però non può dirsi buona, anzi la sua qualità è scarsa stando a quanto si legge su Ecosistema Urbano 2017, il rapporto annuale realizzato da Legambiente con il contributo scientifico dell'Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione de Il Sole 24 Ore. Ecosistema Urbano 2017 è stato presentato oggi, 30 ottobre, a Milano e anche quest'anno ha stilato la classifica delle performance dei capoluoghi di provincia in ogni ambito ambientale. Ai primi posti della graduatoria si leggono nomi di città come Mantova, Trento, Bolzano, Parma, Pordenone e Belluno, mentre per trovare Verona bisogna scendere fino al 45esimo posto. Un risultato peggiore rispetto alla stessa classifica del 2015, ma decisimente migliore rispetto a quella dell'anno scorso.

In positivo, Verona si è fatta notare per la diffusione del solare termico e del fotovoltaico sulle strutture pubbliche, mentre la qualità dell'aria è ancora bassa, anche se nello stesso dossier di Legambiente viene mostrato un miglioramento della qualità dell'aria a Verona nel 2016 rispetto al 2012. L'emergenza smog però rimane, come preoccupa anche la percentuale di auto circolanti ogni 100 abitanti, aumentata negli ultimi anni. Viene valutata, poi, ancora insufficiente la performance sulla raccolta differenziata (addirittura in calo) e anche la dispersione di acqua nella rete idrica supera il 35%.

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