rotate-mobile
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Ecosistema Urbano, in un anno Verona perde 43 posizioni. "Bisogna agire"

Dal 32esimo al 75esimo posto nella graduatoria sulla vivibilità delle città italiane. PD e Verona Pulita attaccano di assoluto immobilismo l'attuale amministrazione

È vero che le classifiche e le statistiche lasciano spesso il tempo che trovano, anche perché ne vengono stilate tante ogni anno sugli argomenti più diversi. Si gioca a fare il confronto con le altre province, si vede chi sale e chi scende e si battono le mani a chi è arrivato sul podio. Tempo al massimo una settimana e già si rischia di non parlarne più e di concentrarsi su altro. Proprio una settimana fa sono stati resi noti i dati sugli incidenti stradali, a ottobre l'aggiornamento delle statistiche sulle morti bianche. Per non parlare poi di quelle sul gradimento dei politici, che gli stessi politici ormai non commentano più, perché sanno quanto siano effimere.

Nonostante tutto, fa un po' di scalpore vedere la città di Verona perdere 43 posizioni nella classifica di Ecosistema Urbano, rapporto realizzato da Legambiente con l'istituto di ricerca Ambiente Italia e Sole 24 Ore sullo stato di salute delle città italiane. I dati si riferiscono ale 2015 e vedono il capoluogo scaligero al 75o posto, mentre solo l'anno prima era 32o.

Apparentemente una catastrofe, in cui però ci sono anche dati positivi. Continua a calare l'inquinamento da PM10, ma cresce la presenza di ozono nell'aria. Bassa è la capacità di depurazione delle acque e basso è ancora l'utilizzo dei mezzi pubblici nei confronti delle altre grandi città. È vero, i dati ci sono dati negativi, ma è difficile credere che nel giro di un anno la situazione sia peggiorata così tanto.

Un peggioramento c'è stato, ma c'è anche una situazione nazionale in cui basta poco per guadagnare o perdere molte posizioni. Lo ammette anche il PD locale che accusa l'attuale giunta di immobilismo. "La raccolta dei rifiuti porta a porta che non decolla nei grandi quartieri - elenca il consigliere Eugenio Bertolotti - l’assenza di ogni strategia per contenere i picchi di polveri sottili che ogni anno ci costringe a misure straordinarie; le alternative di mobilità affidate unicamente al bike sharing e al car sharing, iniziative lodevoli ma assolutamente insufficienti, sono tutti limiti dell’attuale azione di governo della città che vanno assolutamente superati".

E il consigliere comunale Stefano Vallani aggiunge: "Favorire la mobilità ciclabile, completando e potenziando la rete di ciclabili esistenti, può rappresentare una valida alternativa all'uso delle automobili e spesso è realizzabile con piccoli interventi. Da Porta Vescovo a San Michele, ad esempio, la ciclabile di Corso Venezia è ancora interrotta in più punti e a San Michele finisce nel nulla senza raccordi con la rete viaria del quartiere. Un altro fattore di miglioramento può derivare dall’adozione di provvedimenti viabilistici per velocizzare il trasporto pubblico locale anticipando con ciò soluzioni che potranno poi servire anche al futuro filobus, favorendo quindi la mobilità collettiva rispetto a quella privata. Occorre poi valorizzare i parchi della città a partire da quello dell’Adige".

Più duro l'attacco di Michele Croce, candidato sindaco di Verona Pulita. "Verona è in cattiva salute, servono azioni, non giustificazioni. Viviamo in una città in cui la partecipata dei rifiuti, l'Amia, si vanta della percentuale di raccolta differenziata che però colloca Verona ultima in Veneto e tra le ultime città d'Italia. Ciò che serve ai veronesi è voltare pagina".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ecosistema Urbano, in un anno Verona perde 43 posizioni. "Bisogna agire"

VeronaSera è in caricamento