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Cronaca Circonvallazione Oriani

Eccidio della Divisione Acqui: "I veri destinatari del messaggio sono i giovani"

Si è svolta il 22 settembre la cerimonia per il 74° anniversario di uno dei più tragici fatti accaduti all’Esercito italiano durante la seconda guerra mondiale, durante il quale morirono circa 10000 soldati

Si è svolta giovedì a Verona, in Circonvallazione Oriani, la cerimonia per il 74° anniversario dell’eccidio della Divisione Acqui.
Alla cerimonia, che si è tenuta al monumento nazionale, eretto a Verona nel 1966 per ricordare l’elevato numero di soldati veronesi caduti a Cefalonia e Corfù, erano presenti il delegato del Comune di Verona, il consigliere comunale Rosario Russo, il Sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, il Prefetto Salvatore Mulas, il Comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto Generale di Corpo d’Armata Amedeo Sperotto, il presidente dell’Associazione Nazionale Divisione Acqui Graziella Bettini, oltre a numerose autorità civili, militari e religiose, locali e nazionali.
Presenti anche i labari e le bandiere delle Associazioni d’Arma, Combattentistiche e della Resistenza e numerosi gonfaloni di città e province decorati al Valor militare.

La ricorrenza ricorda uno dei più tragici fatti accaduti all’Esercito italiano durante la seconda guerra mondiale, tra il 12 ed il 26 settembre del 1943, con la morte di circa 10.000 soldati italiani.
A Cefalonia morirono in combattimento 65 ufficiali e 1250 tra sottufficiali e soldati; dopo la resa, 325 ufficiali e 5000 sottufficiali e soldati furono sommariamente fucilati dai tedeschi; oltre 3000 sottufficiali e soldati risultarono dispersi in mare, per l'affondamento delle navi che dovevano trasportarli nei campi di concentramento e di prigionia. Nell’isola di Corfù morirono in combattimento 2 ufficiali e 600 sottufficiali e soldati; altri 17 ufficiali furono fucilati.

Particolarmente apprezzato l’intervento del Sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, che ha indicato quali “veri destinatari del messaggio i giovani, che grazie al sacrificio di chi ha combattuto ed è morto per la democrazia, possono trarre insegnamento per un percorso di pace e di giustizia e rendere, così, sempre migliore il loro futuro e quello della società”.

Il 74° anniversario dell’eccidio della Divisione Acqui

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