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Cronaca

Droga tra i banchi di scuola, quattro studenti in manette

Alunni 19enni ai domiciliari, due 26enni in carcere. Spaccio durante la pausa pranzo e in stazione

Sono finiti in manette “i compagni di merende”. Sei persone arrestate, tra cui quattro studenti 19enni di alcuni istituti superiori di Verona e i due fornitori 26enni. Da circa un anno rifornivano centinaia di ragazzi, la maggior parte minorenni, di tutto il comprensorio scaligero. La loro attività si estendeva a tutta la città: spacciavano a scuola durante le ore della ricreazione, nei giardinetti di riva San Lorenzo, nei bus, nei locali frequentati dai giovanissimi e nei loro punti di ritrovo preferiti, come il MacDonald’s di corso Porta Nuova e nei pressi dell’arco dei Gavi. La prima parte dell’operazione “Fluss” si è conclusa stanotte, grazie al coordinamento dalla Squadra mobile del dirigente Giampaolo Trevisi, e ha visto impegnati sessanta uomini, tra agenti del Reparto prevenzione crimine e Reparto mobile di Padova e due unità cinofile.

Era da marzo di quest'anno che la polizia stava addosso alla banda di spacciatori, fin dalla prima segnalazione pervenuta dal corpo docenti di una delle scuole frequentate dai ragazzi pusher. Vera testa di ponte dell’attività di spaccio era Emanuele Quivuila, detto Lele, classe ’91, che dai suoi principali fornitori di 26 anni, Aladji Gueye, detto Alan, di origini senegalesi, e Zakeria Ahaouche, marocchino, riceveva hashish e marijuana da smerciare assieme ai suoi compagni fidati e la sua ragazza, Caterina Laeso, veronese. Dalla prima segnalazione su Lele è partita tutta l’indagine, composta da intercettazioni e pedinamenti. Proprio lui era il protagonista di numerosi filmati delle telecamere in stazione, vicino le pensiline di piazzale 25. Nei filmini erano evidenti i passaggi, di mano in mano, di soldi e droga, e tutti tra i giovani studenti in partenza per la scuola.

Dall’Atv sono arrivate anche le immagini sullo spaccio all’interno dei bus nei quali si vedono alcuni ragazzi che arrivavano a rollarsi gli spinelli durante la tratta stradale. E se il controllore e il conducente li beccava fioccavano parolacce, atti di vandalismo e insulti. Centinaia di studenti individuati come abituali compratori che, secondo i docenti delle scuole, talvolta nemmeno comparivano in classe, tanto era alto il loro livello di stordimento. Nel totale dei sei membri della banda, i quattro 19enni sono finiti agli arresti domiciliari perché incensurati mentre per i due fornitori 26enni, pregiudicati per reati legati alla droga, si sono aperte le porte del carcere di Montorio. Altre tre persone sono state indagate mentre alcuni accertamenti hanno portato alla chiusura di uno dei locali prediletti per lo spaccio, il discopub “Picapollo” di via Salisburgo.

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