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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Si fa mandare un pacco dall'estero, dentro c'è la "droga dello stupro". Arrestato a Verona titolare di una pizzeria

Gli agenti hanno trovato un flacone da un litro con dentro Gamma Butirrolattone, ovvero Gbl, comunemente nota come la "droga dello stupro"

«La droga dello stupro gira anche a Verona», è questa la conclusione cui giunge la questura scaligera che in una nota riferisce dell'«arresto eseguito ieri dalla Squadra Mobile in flagranza di reato del titolare di una pizzeria di Borgo Milano, il 29 enne incensurato G.P.M., residente in città». Nel dettaglio, spiega sempre la questura di Verona, gli uomini della Sezione antidroga avrebbero anzitutto acquisito la segnalazione di un presunto traffico di stupefacenti che avrebbe visto coinvolto il suddetto commerciante. Secondo le informazioni apprese, il titolare sarebbe infatti stato «in attesa di ricevere presso la propria pizzeria una consegna tramite corriere di un pacco proveniente dall’estero contenente sostanza stupefacente liquida del tipo Gbl, ribattezzata come "la droga dello stupro"».

Appostati all’esterno del locale, i poliziotti spiegano di aver notato verso le ore 12 di ieri l’arrivo dell’ignaro corriere che avrebbe quindi consegnato il pacco al titolare della pizzeria. La successiva perquisizione avrebbe dunque permesso agli agenti della questura di Verona di accertare che nella scatola vi fosse «un flacone contenente un litro di sostanza liquida inodore e incolore che, tramite le analisi tecniche eseguite presso il laboratorio del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Padova, è risultata essere stupefacente del tipo Gamma Butirrolattone (comunemente chiamata Gbl)». In considerazione del sequestro operato, si legge ancora nella nota della questura, gli uomini della Squadra Mobile hanno arrestato in flagranza il 29 enne titolare della pizzeria per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo GBL.

Il giudice del Tribunale di Verona, innanzi al quale l’uomo è comparso in giudizio questa mattina per direttissima, ha convalidato l’arresto sottoponendolo alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La Squadra Mobile fa sapere di star proseguendo tuttora le indagini per risalire al Paese di provenienza dello stupefacente e all’identificazione di chi abbia effettuato la spedizione. Secondo delle stime approssimative, la polizia spiega che trattandosi di sostanza stupefacente che si sta diffondendo rapidamente sul mercato e i cui prezzi sono in continua oscillazione, per ogni litro di Gbl, che costerebbe poche centinaia di euro, si ricaverebbero anche 1.800 dosi dalle quali si potrebbero ottenere ricavi per oltre 15 mila euro.

La Gbl, chiamata comunemente "droga dello stupro", è balzata recentemente agli onori di diversi casi di cronaca. Secondo quanto riferisce la questura di Verona, si tratterebbe di una sostanza «subdola e pericolosa, potentissima, in grado di inibire la capacità di intendere e di volere e togliere i freni inibitori». Gli effetti collaterali, spiega sempre la polizia, «non sono di lunga durata, ma sono immediati (si manifestano fra i 5 e i 20 minuti dall’assunzione) e soprattutto sono devastanti». In particolare la questura elenca i seguenti: «perdita del senso della realtà, delle capacità di coordinamento, nausea, problemi respiratori e disturbi della memoria». Generalmente viene «sciolta in una bevanda, una birra o un cocktail, grazie alla sua natura incolore e praticamente inodore tanto che la vittima non può rendersi conto di assumerla». Tra l’altro, la presenza di questa droga nel corpo «viene rapidamente metabolizzata ed eliminata dall’organismo tanto che è difficile rilevarne tracce».

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