Spaccio di droga a Verona: due arresti e sei denunce durante i controlli della polizia locale
«Quella tra spaccio di droga e giovani è una catena che vogliamo spezzare. Perciò i controlli, i blitz e le operazioni antidroga vanno avanti senza sosta», ha dichiarato il sindaco
Ore di controlli e appostamenti in borghese, per decifrare movimenti e spostamenti sospetti. Per più giorni. Un’attività che richiede tempo, risorse e grande professionalità, uno sforzo che alla fine paga. Il bilancio dell'operazione anti droga straordinaria effettuata dalla polizia locale nei giorni scorsi in stazione, è di tutto rispetto. Secondo quanto spiegato da una nota del Comune di Verona, in dieci giorni di attività, dal 21 al 31 marzo, sono stati sequestrati «circa 175 grammi di sostanza stupefacente tra hashish, marijuana e eroina». Quasi due etti di droga, per lo più già pronta in dosi e che si ipotizza fosse destinata a giovani e studenti. Un’attività che ha visto impegnati 25 tra funzionari e agenti che si sono alternati con servizi in divisa e in borghese e le due unità cinofile. Osservato speciale il piazzale della stazione Porta Nuova e la zona di piazzale XXV aprile, ma anche i bus urbani ed extraurbani e i luoghi di ritrovo di giovani studenti.
Il bilancio vede «due cittadini extracomunitari, un pakistano e un marocchino», arrestati perché «sorpresi a spacciare droga». Entrambi gli arresti, spiega la nota del Comune, sarebbero stati «convalidati» e i soggetti «già rimessi in libertà». Risultano inoltre sei persone «denunciate a piede libero», dodici persone «sanzionate quali assuntori», cinque persone «portate al comando per l'identificazione», quindi 128 le persone identificate in dieci giorni nei luoghi più frequentati dagli spacciatori. Nessuna segnalazione invece dai controlli sulla linea 138, a differenza della linea 144 in cui «sono stati controllati diversi soggetti nordafricani, tre dei quali segnalati alle autorità competenti per deterrenza di sostanza stupefacente a titolo personale e, per uno di questi, ai fini di spaccio».
«Ulteriori dosi di hashish», spiega sempre la nota del Comune di Verona, sono state rinvenute «presso la fermata», sostanza che sarebbe stata «abbandonata dagli spacciatori alla vista degli agenti e che è stata quindi sequestrata a carico di ignoti».
Sono stati effettuati inoltre controlli presso il Pak Grill del piazzale XXV Aprile, tempio votivo e tutto il resto del piazzale, parco giochi di via Campania e Alto S. Nazaro, tutti con «esito negativo» in ordine al rinvenimento di sostanza stupefacente, ma che ha portato al controllo di «altre 53 persone».
Il bilancio dell’attività è stato illustrato oggi al comando dal sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore alla Sicurezza Marco Padovani e al comandante della polizia locale Luigi Altamura. Presente il responsabile del nucleo di polizia giudiziaria della polizia locale Massimo Pennella. «Quella tra spaccio di droga e giovani è una catena che vogliamo spezzare. - ha detto il sindaco - Perciò i controlli, i blitz e le operazioni antidroga vanno avanti senza sosta, con un’attività che interessa tutto il territorio comunale e che in questi giorni non a caso si è focalizzata sulla stazione. È qui infatti che si concentrano numerosi giovani e soprattutto studenti, sono proprio loro che vogliamo preservare da spacciatori senza scrupoli e che approfittano di ragazzini fragili o disagiati. Il bilancio conferma purtroppo quello che sappiamo, la maggior parte delle dosi è destinata a questa tipologia di assuntori, motivo per il quale abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente i controlli. Che proseguiranno anche nei mesi successivi, ma con focus diversi in base agli eventi cittadini, dalle fiere alla stagione turistica».
«Un’attività che non conosce sosta, continua e silenziosa - ha aggiunto Padovani -. Un impegno non da poco per i nostri agenti, che operano sia in borghese che in divisa, per più giorni, al fine di portare a casa il risultato. Operazioni che richiedono precisione oltre che la massima concentrazione e che non sono prive di rischi e pericoli».
«I numeri certificano un lavoro puntiglioso, con controlli anche nei luoghi meno visibili e frequentati – aggiunge Altamura -. Tutte le persone denunciate così come quelle arrestate sono extracomunitarie, le successive verifiche confermano che hanno già cambiato siti o addirittura città, vuol dire che il messaggio funziona. Un appello ai genitori, prestino attenzione ai figli se escono con denaro a disposizione di cui non sanno dimostrare la necessità».