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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Santa Lucia e Golosine / Via Luigi Prina

Traffico di droga: marito e moglie arrestati dai Carabinieri

La giovane coppia spacciava droga in varie località della città, poi, insospettiti da alcuni agenti in borghese, hanno deciso di spostare l'attività al loro appartamento di via Prina

L’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari parla chiaro: decine di cessioni in svariate località della città, da Pradaval a Volto San Luca, da Piazza Brà a Santa Lucia.

I militari hanno iniziato ad indagare sulla giovane coppia, marito e moglie, dall’inizio dell’anno, quando li avevano notati in atteggiamenti sospetti mentre prendevano contatti con alcuni noti tossicodipendenti che frequentano Piazza Pradaval. Da quel momento l’attività dei due è stata alquanto frenetica e la clientela piuttosto numerosa: inizialmente lo spaccio si svolgeva nel centro città, soprattutto tra Pradaval e Volto San Luca. Poi alcuni arresti in flagranza nel centro città, ed i sospetti che la zona fosse presidiata da Carabinieri in borghese, hanno convinto i due a spostare il centro dei propri affari, più o meno dal mese di marzo, nel quartiere di Santa Lucia, dove avevano una abitazione in via Prina da cui gestivano le richieste dei clienti.

Qui lo spaccio si sviluppava nelle vie adiacenti all’abitazione dei due, che sfruttavano anche il programma di recupero presso il Ser.D. di via Germania per aumentare la propria clientela. Entrambi tossicodipendenti,  Mohammed Machmache, marocchino del 1983 ed Margherita Erbici, italiana del 1989, sono stati tratti in arresto lunedì, in esecuzione di due ordinanze applicative di misure cautelari: in carcere per il marocchino e ai domiciliari per la moglie, emesse dal giudice per le indagini preliminari Giuliana Franciosi.

I due coniugi dovranno ora rispondere di spaccio in concorso di sostanze stupefacenti continuato e aggravato dal fatto che parecchie cessioni sono state fatte anche nei pressi del Ser.D di via Germania. Ieri gli interrogatori di garanzia a Verona e Padova, dove i due hanno appreso della mole di materiale a loro carico fornita dai Carabinieri alla Procura. La ragazza ha deciso di scontare la misura cautelare presso un centro di recupero di Padova, nel tentativo di sfruttare questa situazione per uscire dal tunnel della droga.

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