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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Dpcm di Natale, Conte: «No vacanze sulla neve». Sì a shopping e cenoni (contenuti)

«Non ci possiamo permettere vacanze sulla neve, o avremo la terza ondata», ha detto il premier Conte. Cosa sappiamo di preciso sulle prossime misure per le feste di Natale

«Il sistema di monitoraggio collegato alle misure restrittive che abbiamo messo in piedi sta funzionando. Se pensiamo che in due settimane ci ha consentito di passare da un Rt, che è la velocità di contagio, intorno a 1,72, a quello di adesso sceso a 1,44 e spero che venerdì l'indice Rt si avvicini addirittura all'1». Così si è espresso il premier Giuseppe Conte intervistato su La7, fornendo inoltre qualche anticipazione sulle possibili regole che il nuovo Dpcm, essendo quello attuale in scadenza il 3 dicembre, dovrebbe prevedere per il periodo delle vacanze di Natale.

A dicembre nessuna zona rossa in Italia

«Ci stiamo lavorando, - ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte circa le nuove misure del prossimo Dpcm - ragionevolmente, se le cose continuano così, nel mese di dicembre non avremo più zone rosse, ma zone gialle e arancioni e quindi ci si predisporrà a dei trasferimenti, però si avvicina il periodo natalizio che richiede delle misure ad hoc, poiché non ci possiamo permettere un altro Ferragosto, anche perché il periodo estivo lo abbiamo affrontato con una curva vicina allo zero, mentre adesso siamo ancora in piena seconda ondata. Consentire che si riprendano tutte le situazioni di socialità tipiche del periodo festivo natalizio non è possibile e non ce lo possiamo permettere».

Il premier Giuseppe Conte - foto frame video La7

Il premier Giuseppe Conte - foto frame video La7

Impianti sciistici aperti o chiusi?

In merito alle richieste degli operatori di settore nell'ambito degli impianti sciistici, con il Natale in avvicinamento e le "settimane bianche" al momento ancora in bilico, il premier Conte è stato abbastanza netto e poco possibilista: «Un conto è il rispetto del protocollo, un altro discorso è tutto quel che ruota attorno alle vacanze sulla neve e che è difficilmente controllabile. È per questa ragione che anche a livello europeo ci stiamo confrontando, stiamo lavorando per avere un coordinamento europeo: siamo tutti consapevoli che non ci possiamo concedere vacanze indiscriminate sulla neve».

A precisa domanda circa la riapertura degli impianti da sci, il premier Conte ha detto chiaro e tondo: «Non è possibile consentire delle vacanze sulla neve, perché avremmo la terza ondata, quindi dobbiamo assolutamente operare delle limitazioni per tutte le attività collegate a quelle sciistiche». Il premier ha quindi sottolineato che si tratta di un tema necessariamente da condividere a livello europeo, poiché «se noi soli chiudessimo gli impianti a Natale, i nostri cittadini rischiano di poter andare fuori dal Paese e poi però riportare il contagio in Italia, stiamo tutti lavorando per ottenere un non facile coordinamento. Abbiamo già concordato che durante il periodo natalizio non ci possiamo permettere vacanze sulla neve, questo è già un messaggio molto chiaro». 

Cenoni e veglioni: quante persone al tavolo?

Uno dei più in voga argomenti da bar, così si sarebbe detto prima che anche i bar divenissero luoghi a socialità limitata, è senza dubbio in queste ore quello relativo al numero di persone, familiari o amici, che potranno o meno partecipare ad eventuali cene e feste per il Natale ed il Capodanno. Sul tema se ne leggono di tutti i colori, ma sul punto i giornali stanno facendo molta confusione: ad oggi il Dpcm vigente non dispone alcunché in merito al numero di persone che possono essere ricevute nelle abitazioni private: né 6, né 8, né 4. Era il Dpcm del 13 ottobre che «con riguardo alle abitazioni private» prevedeva quanto segue: «È fortemente raccomandato di evitare feste, nonché di evitare di ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei». Il Dpcm in vigore fino al 3 dicembre, al contrario, non indica alcun numero massimo di persone che si possono ospitare in casa propria, bensì stabilisce che «è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza». L'unico numero che ad oggi viene fatto dal Dpcm è quello relativo allle persone non conviventi che possono sedere al bar o al ristorante insieme, nelle Regioni zone gialle ovviamente, vale a dire non più di quattro.

Fatte queste debite precisazioni, il premier Giuseppe Conte è sembrato maggiormente possibilista per quel che riguarda le cene di Natale o Capodanno, rispetto invece a quanto dichiarato circa le vacanze sulla neve. Quel che si può evincere dalle sue parole amletiche è che in sostanza dovrebbero essere consentiti occasionalmente questi appuntamenti "festivi", ma che vi saranno comunque delle limitazioni per contenerne la portata. Il presidente del Consiglio ha infatti spiegato che il "numero magico" di persone previsto per queste circostanze verrà «presto indicato», ma ha anche specificato che si tratterà di «raccomandazioni, poiché entrare nelle case degli italiani e dire quante persone siedono a tavola, diciamo che uno Stato liberal-democratico non lo può fare». 

Quel che però uno Stato come l'Italia sta già facendo, è di limitare in alcune aree del Paese gli spostamenti non solo tra Regioni diverse, ma anche tra Comuni differenti interni ad una stessa Regione e persino all'interno di uno stesso Comune. Vi è dunque da capire, nel periodo natalizio, anche dovessero esservi solo zone arancioni o gialle, se appunto sarà consentito spostarsi verso casa di un familiare per festeggiare il Natale, o di un amico per celebrare il Capodanno, senza dimenticare che al momento in tutta Italia è previsto l'inizio del coprifuoco alle ore 22 fino alle 5 del mattino successivo. Il premier Conte al riguardo è rimasto abbastanza nel vago, limitandosi a dire che «sicuramente ci saranno delle limitazioni alle occasioni di socialità in generale, diciamo che veglioni, feste, festini e cenoni sono cose che dobbiamo assolutamente contenere, sarà un Natale sicuramente diverso».

Shopping natalizio: «Consentiremo scambio dei doni»

Altro tema di grande portata, soprattutto per quanto riguarda il versante economico, è quello relativo ai negozi ed alla possibilità di restare aperti per consentire il consueto impennarsi dei consumi sotto le feste di Natale che potrebbero dare un po' di respiro all'economia martoriata del Paese. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha spiegato: «L'indirizzo del Governo è ridurre le occasioni di socialità, ma consentire comunque che ci sia la tradizione a noi molto cara dello "scambio dei doni", quindi anche il cosiddetto shopping. Ovviamente per far questo sarebbe controproducente limitare gli orari e quindi cercheremo di dilatare gli orari di apertura dei negozi in modo da evitare assembramenti, perché vogliamo far correre l'economia, ovviamente rispettando i protocolli». 

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