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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Le novità nella bozza del primo Dpcm a firma Mario Draghi con le restrizioni fino a Pasqua

Spostamenti, teatri e cinema, bar e ristoranti: cosa cambia e cosa no col nuovo Dpcm

Nella giornata di oggi, venerdì 26 febbraio, è stata inviata alle Regioni la bozza del prossimo Dpcm, il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che sostituirà dal 6 marzo fino al prossimo 6 aprile 2021 il precedente decreto firmato dall'ex premier Giuseppe Conte. L'impostazione generale del nuovo provvedimento ricalca essenzialmente il vecchio Dpcm in scadenza il 5 marzo, pur apportando delle variazioni, alcune delle quali in senso più restrittivo, altre in chiave di apertura.

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La situazione epidemiologica in Italia è tutt'altro che rassicurante, come testimoniato dai numerosi cambi di "colore" delle Regioni a partire da lunedì, e dunque le tanto auspicate riaperture non pare ci saranno dal 6 marzo. La bozza del Dpcm dovrà essere valutata anche dai governatori di Regione, ma è difficile che venga stravolta dopo che i ministri competenti, da Gelmini a Speranza, oltre ovviamente allo stesso premier Draghi, si saranno confrontati con loro.

Novità e conferme nella bozza del Dpcm Draghi

Coprifuoco

Resta la norma generale del divieto di circolazione in ore serali e notturne in tutto il territorio nazionale tra le ore 22 e le 5 del mattino seguente, salvo motivi di lavoro, situazioni di necessità o motivi di salute. Solo nelle Regioni zona bianca il coprifuoco non è più previsto.

Spostamenti

L'impostazione delle quattro zone di rischio (bianca, gialla, arancione e rossa) trova conferma anzitutto nelle limitazioni sugli spostamenti:

  • In zona gialla ci si muove liberamente solo all'interno della Regione.
  • In zona arancione ci si sposta liberamente solo dentro il proprio Comune, ma è fatta salva la deroga dei "30 km" per i piccoli Comuni con meno di 5 mila abitanti.
  • In zona rossa la mobilità è limitata già all'interno del proprio Comune e, dunque, anche solo per uscir di casa bisogna avere un motivo valido (lavoro, necessità, salute).

Resta inoltre il divieto di spostamento tra Regioni differenti, a prescindere dal loro colore, fino al prossimo 27 marzo 2021. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione in qualunque area di rischio si trovi la casa e non vengono menzionate le cosiddette "seconde case" che, dunque, possono essere raggiunte "facendovi rientro" se coincidono con la definizione di "domicilio" o "abitazione", esattamente come per il precedente Dpcm.

La visita a casa di parenti o amici, come già anticipato, sarà ammessa solo nelle Regioni zona gialla e arancione, nei limiti di due persone e una sola volta al giorno (nel computo delle due persone non rientrano i figli minori di 14 anni ed i soggetti disabili). In zona gialla la visita è ammessa solo dentro la propria Regione, mentre in zona arancione solo dentro il proprio Comune. In zona rossa non è ammessa la visita a casa, mentre in zona bianca non ci sono limitazioni circa gli spostamenti verso le abitazioni private abitate.

Cinema, teatri, sale da concerto e musei 

La principale novità contenuta nella bozza del nuovo Dpcm riguarda i luoghi della cultura. Nelle Regioni zona gialla a partire dal 27 marzo 2021 i musei potranno restare aperti anche il sabato e la domenica e in generale nei giorni festivi, non più soltanto durante i giorni feriali. Nel weekend l'apertura è però condizionata al fatto che i visitatori abbiano prenotato il loro ingresso «con almeno un giorno di anticipo», online oppure telefonicamente.

Altra grande novità, già annunciata dal ministro Dario Franceschini, riguarda teatri, cinema e sale da concerto che, sempre a partire dal 27 marzo 2021 e sempre solo nelle Regioni zona gialla (oltre che in quella bianca dove non ci sono restrizioni in questo senso), potranno finalmente riaprire, seguendo un rigoroso protocollo che, ad esempio, prevede posti a sedere preassegnati e distanziati.

Fiere e discoteche

La notizia è che non potranno riaprire le discoteche o sale da ballo (sia all'aperto che al chiuso), così come non è previsto si possano svolgere manifestazioni fieristiche e neppure convegni, non solo in zona gialla ma anche in zona bianca dove pure resterà tutto sospeso in tal senso.

In zona rossa chiudono i parrucchieri

Un elemento di novità importante in senso restrittivo contenuto nella bozza del Dpcm, è quello che riguarda la chiusura dei parrucchieri nelle Regioni definite zona rossa. Una "stretta" su questo tipo di attività che, al contrario, nel precedente Dpcm a firma Conte potevano restare aperte anche in area rossa.

Bar, ristoranti, pasticcerie: tutto come prima

Nulla cambia nella bozza del Dpcm sul fronte della ristorazione. In zona gialla i locali possono accogliere al tavolo i clienti tra le 5 e le 18, ma sempre al massimo in quattro persone salvo siano tra loro tutte conviventi. Nessuna apertura serale per i bar o ristoranti in area gialla. Resta anche la limitazione del servizio d'asporto consentito dopo le ore 18 solo ai locali con cucina. In zona arancione e rossa è previsto il solo servizio d'asporto (fino alle 18 per locali senza cucina) e quello di consegna a domicilio. 

Palestre, piscine e impianti da sci

Nessuna ripresa delle attività in area gialla. Nella bozza del Dpcm si legge che le attività di palestre, piscine, centri benessere e termali «sono sospese». Viene però aggiunto che «ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all'aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento». Oltre a ciò, sono «consentite le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche». Più avanti nella bozza del Dpcm viene poi specificato che «sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici». 

Scuola e didattica

In zona gialla ed arancione la scuola resta in presenza per gli alunni delle scuole dell'infanzia, delle scuole elementari e delle scuole medie mentre per quelli delle superiori la didattica sarà in presenza «almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%». Viene però aggiunta nella bozza del Dpcm la seguente dicitura: «Al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa». In zona rossa si arriva con la didattica in presenza fino al primo anno di scuola media, poi solo didattica a distanza. 

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