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Cronaca

Dossier Acqua 2012, a Verona la meno cara in Veneto

Verona è si è classifivata all’80esimo posto, con 222 euro di bolletta per una famiglia media che consuma 192 metri cubi all’anno di acqua, costo compreso anche per quanto riguarda depurazione e fognatura

Dopo il Dossier di Altroconsumo, uscito a fine 2011, anche Cittadinanza Attiva premia il sistema idrico veronese con il Dossier Acqua 2012, in cui sono state analizzate le bollette dell’acqua nel 2011 in 106 città italiane: per trovare Verona bisogna andare in fondo alla lista, tra le città meno care in assoluto in tutta Italia. È infatti all’80° posto, con 222 euro di bolletta per una famiglia media che consuma 192 metri cubi all’anno di acqua (costo compreso anche per quanto riguarda depurazione e fognatura). Per Verona la classifica non è cambiata rispetto al Dossier Acqua precedente, uscito nel 2010: siamo nella stessa posizione.

Verona si conferma perciò, ancora una volta, tra le città italiane con la bolletta meno cara. La nostra città si trova bel al di sotto sia della media regionale, secondo la classifica di Cittadinanza Attiva 274 euro di bolletta che di quella nazionale, a 290 euro. Verona batte tutti anche in Veneto: sono più salate di quella scaligera le bollette delle altre città venete, a cominciare da Venezia, 226 euro (76° posto), Treviso con 236 euro (66°); Belluno (alla 61° posizione della classifica con 255 euro). Maglia nera per Rovigo, al 20° posto con 392 euro di bolletta.

“Un risultato, questo, che trova le sue origini nelle scelte operate e del lavoro fatto dall’Autorità d’Ambito, dalla sua nascita fino ad oggi - commenta Mauro Martelli, Presidente dell’Autorità d’Ambito Veronese -. L’Autorità ha svolto egregiamente il suo incarico di regolazione del sistema idrico affidato per Legge, controllando attentamente le proposte di aumento che arrivavano dalle due Società di gestione e autorizzando solo gli aumenti strettamente necessari. Rimane comunque sul tavolo il problema della finanziabilità degli investimenti da parte degli istituti di credito, pagando lo scotto di una crisi e di una caotica sovrapposizione normativa sul futuro delle Società di gestione (a Verona Acque Veronesi e AGS, Azienda Gardesana Servizi). Ciò ha prodotto una forte diffidenza da parte delle Banche nei confronti proprio delle Società di gestione che operano nell’idrico!.

!Nell’ultimo biennio, 2010/2011 – conclude Martelli -  si sono realizzati investimenti decisamente inferiori rispetto alle potenzialità operative di Acque Veronesi e Ags. Solo per fare un confronto, se nel 2009 gli investimenti realizzati dalle due Società di gestione hanno superato 50 milioni di euro (44,8 milioni circa da parte di Acque Veronesi e 7,5 milioni circa da parte di Ags), nel 2011 gli investimenti complessivi realizzati sono stati di  21 milioni, con un trend ancora in calo previsto per il 2012”.
 

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