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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto, rientrano domani i volontari della protezione vicile scaligera

"Il bilancio di questa settimana non può che renderci orgogliosi per l'operato dei volontari che hanno dimostrato preparazione e serietà" ha detto l'assessore proviciale Giuliano Zigiotto

Rientrano domani dal campo attrezzato di San Felice sul Panaro i 21 volontari della Protezione Civile veronesi, partiti in soccorso alle popolazioni terremotate il 7 luglio scorso.

Il campo dei 230 sfollati  ha comportato una gestione impegnativa in considerazione del fatto che, oltre a 60 italiani, erano presenti persone di 12 etnie diverse con costumi e usanze che hanno condizionato sia la gestione del campo che quella delle cucine.

Vari i problemi e le criticità affrontate. È stato effettuato un rilievo topografico del campo che fornisce una fotografia aggiornata e reale, utile a eventuali interventi successivi sull'area; è stata integrata la segnaletica sia interna che esterna al campo e, a fronte di un problema relativo al sistema fognario, sono stati riorganizzati gli scarichi dei bagni. I volontari hanno provveduto inoltre alla sanificazione e alla pulizia dell'area garantendo un ambiente sano in una situazione di promiscuità. Per supportare eventuali blackout causati dall'eccessivo dispendio energetico dovuto all'uso dei condizionatori, è stato fornito un generatore di corrente da 120 Kw.  

“Il bilancio di questa settimana non può che renderci orgogliosi per l'operato  dei volontari che hanno dimostrato preparazione e serietà della nostra Protezione Civile - ha detto Zigiotto -. Come nel caso dell'Abruzzo abbiamo ricevuto riscontri e testimonianze di merito che sottolineano, oltre alla professionalità, anche il profondo senso di solidarietà e umanità dei nostri operatori. Siamo dunque riconoscenti a tutto il gruppo per aver affrontato la non facile situazione in modo encomiabile. Un ringraziamento particolare va al capo-campo della Protezione Ambientale Civile di Verona Enrico Bottura e al referente della Regione del Veneto presso il campo Antonio Riolfi che, a vario titolo, hanno coordinato logistica e organizzazione delle attività. Un pensiero, infine, anche all'operato delle due psicologhe il cui intervento è stato di fondamentale supporto sia alle popolazione che al personale sanitario”.  
 

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