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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via Cappello

Vietato il presidio di solidarietà ai migranti. Via libera solo a "Verona ai Veronesi"

Nuovo divieto della Questura per motivi di "ordine e sicurezza pubblica", stavolta imposto solo nei confronti del presidio di Porta Leoni che intendeva manifestare solidarietà ai migranti

«Il Presidio di Porta Leoni è stato vietato per ragioni di ordine e sicurezza pubblica», a comunicarlo è direttamente la Questura di Verona, dopo che già ieri era stato emesso un duplice divieto del Questore, il quale aveva voluto impedire sia la manifestazione del Comitato "Verona ai Veronesi", sia quella promossa dall'associazione "Assemblea 17 dicembre".

Entrambe si sarebbero dovute svolgere nel quartiere di Veronetta, essendo la prima nata per protestare contro i richiedenti asilo ospitati all'Ostello Santa Chiara, la seconda invece voluta proprio per esprimere solidarietà ai migranti e contrastare «ogni forma di odio e intolleranza».

Il primo diniego da parte del Questore Mangini aveva dunque indotto entrambi i raggruppamenti a scegliere una nuova "location", mantenendo tuttavia inalterato il giorno, vale a dire lunedì 9 gennaio. Il Comitato "Verona ai Veronesi" ha dunque optato per un corteo in partenza alle 20.30 da Piazza Bra e che proseguirà in via Roma, corso Cavour per poi concludersi in un comizio dinanzi alla Prefettura in piazza dei Signori. Manifestazione questa che è stata anche oggi confermata dalla Questura scaligera: «È stato autorizzato il corteo del comitato Verona ai Veronesi, - comunicano fonti della Questura - il cui preavviso è pervenuto prima della comunicazione da parte dei rappresentanti dell'associazione Assemblea 17 dicembre per il presidio in Porta Leoni».

I cittadini raccolti sotto la sigla "Assemblea 17 dicembre", avevano infatti deciso di sostituire la manifestazione prevista in piazza Santa Toscana e poi non autorizzata, con un presidio presso Porta Leoni, luogo simbolico scelto in memoria del giovane ucciso nel 2008 Nicola Tommasoli. Ma la concomitanza temporale e la vicinanza spaziale dell'altra manifestazione, di segno radicalmente opposto, ha fatto optare la Questura per un nuovo divieto, in nome «dell'ordine e della sicurezza pubblica che rischierebbero altrimenti di essere compromessi». 

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