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Tutti i nuovi divieti a Verona: le regole antiassembramento decise dal sindaco

Stop all'utilizzo degli spazi pubblici all'aperto, piste ciclopedonali e panchine. Aree cani a tempo limitato. Il sindaco Sboarina: «La concentrazione delle persone è da evitare»

Fino al 25 marzo (stessa data delle misure dell'ultimo Dpcm del premier Conte ndr) divieto d’ingresso ai pedoni in tutte le aree verdi e parchi pubblici, sui bastioni delle Cinta Muraria e sulle alzaie lungo l’Adige. E, ancora, uso contingentato delle aree cani, con possibilità d’entrata uno per volta per non più di 5 minuti. Divieto di sedersi sulle panchine, diventate luogo di aggregazione. E utilizzo delle piste ciclopedonali solo in bicicletta, ed esclusivamente come mezzo di trasporto per gli spostamenti di lavoro o per necessità.

Queste le ultime disposizioni decise ieri e già in vigore a Verona dal sindaco Federico Sboarina, per garantire una maggior sicurezza dei cittadini e, soprattutto, per limitare gli spostamenti e le possibilità di contagio su tutto il territorio comunale. Diversamente dai giorni scorsi, infatti, il trend della diffusione a Verona è notevolmente aumentato, con dati preoccupanti soprattutto sabato e domenica. Molti i veronesi ancora in giro, come confermano anche i numeri forniti dalla Centrale operativa traffico del Comune. L’ingresso in città da via Torbido, Borgo Venezia, ha registrato: 9.250 veicoli, giovedì 12 marzo; 7.694, venerdì 13; 3.502, sabato 14; 1.500, domenica 15.

Continuano, inoltre, le verifiche effettuate dallapolizia locale. Ieri, sono state controllate 303 persone e 169 esercizi commerciali, tutti risultati in regola nel rispetto delle norme di distanza fra le persone e nell’impiego dei dispositivi di sicurezza per i lavoratori. Per quanto riguarda le regole decise oggi, il mancato rispetto prevede sanzioni da 25 a 500 euro.

«Una decisione necessaria per far rispettare il Dpcm, vista la giornata di ieri e i troppi veronesi ancora in giro. - sottolinea il sindaco di Verona Federico Sboarina - Anche dopo i numerosi e ripetuti appelli a restare a casa dei giorni scorsi, troppe persone erano ancora in giro, proprio come il fine settimana precedente. Non a caso, proprio in queste ore i numeri dei contagi a Verona stanno salendo molto. L’attività motoria è prevista dal decreto ministeriale ma va fatta nel rispetto del decreto, ecco perché è impegno del Comune eliminare qualsiasi possibilità di assembramento. Non possiamo permetterci comportamenti individuali che potrebbero compromettere la sicurezza dell’intera collettività. Se ad ogni veronese venisse voglia di fare attività motoria all’aperto, saremmo tutti per strada. I sacrifici e gli sforzi di tanti, che si privano delle uscite, - spiega il sindaco Sboarina - sarebbero così vanificati da chi non rispetta le regole e il buon senso. Per questo, fino al 25 marzo, ho disposto il divieto per i pedoni a parchi e aree verdi pubbliche, bastioni e alzaie lungo l’Adige. Inoltre, nuove limitazione nell’utilizzo delle piste ciclopedonali, accessibili solo in bicicletta ed esclusivamente da chi deve spostarsi per i motivi ammessi dal decreto. Ricordo che gli spostamenti fuori casa sono consentiti solo per andare a lavoro, al supermercato o in farmacia. Nessun altro tipo di spostamento è consentito, quindi per logica non c’è motivo di stare sulle panchine. Stessa ratio vale anche per quanto riguarda gli ingressi nelle aree cani. La concentrazione delle persone è da limitare, ne va della salute pubblica. I cittadini sono chiamati ad un ulteriore senso di responsabilità».

«Troppi veicoli accedono ancora a Verona – spiega l’assessore alla Viabilità Luca Zanotto –. Un alto numero di mezzi che, anche dopo il decreto dell’11 marzo, continuano ad arrivare in città da Borgo Venezia. Normalmente abbiamo una media giornaliera di circa 20 mila veicoli al giorno in ingresso, gli ultimi dati dimostrano che nei giorni feriali gira ancora il 45% circa dei mezzi e oltre il 10% nel sabato prefestivo. Nonostante i continui richiami a restare a casa, c’è un eccessivo movimento di veicoli sul territorio cittadino».

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